Freddie Mercury
Farrokh Bulsara nato il 5 settembre 1946 a Zanzibar è diventato mito grazie alla sua voce, ricordato da tutti come Freddie Mercury il Frontman dei Queen. Nasce in India da una famiglia di etnia Parsi, presto i genitori si trasferirono in Africa per via del lavoro del padre, un funzionario governativo e lui rimase con la zia e la nonna nel protettorato britannico.
Inizia a prendere lezioni di musica a sette anni, aveva la curiosa capacità di riuscire a riprodurre con il pianoforte quello che ascoltava alla radio, a scuola amava seguire sport come il ping pong ed era un buon velocista e un abile pugile, adorava disegnare ma la sua grande passione era la musica. Durante l’adolescenza ascoltava per lo più musica indiana soprattutto di Lata Mangeshkar, successivamente si avvicinò alle note di Aretha Franklin, The Who, Jim Croce, Elvis Presley, Led Zeppelin, The Rolling Stones, Jimi Hendrix e John Lennon.
All’età di 17 anni si trasferisce con la sua famiglia a Londra per via della difficile situazione politica dell’isola di Zanzibar, e si iscrive al politecnico di Isleworth per studiare arte. I suoi primi gruppi gli Ibex e i Sour Milk Sea si sciolsero velocemente.
Durante i corsi di studio a Ealing conosce Tim Staffel, cantante e bassista degli Smile band di cui facevano parte anche il chitarrista Brian May e il batterista Roger Tylor, cercò di unirsi al gruppo come seconda voce ma non vi riuscì per l’opposizione dello stesso Staffel che tuttavia dopo il flop di Earth/Step On Me abbandonò i due compagni che incoraggiati da Bulsara decisero di andare avanti e cambiare nome, nascono così i Queen, Freddie disse: “Ho pensato al nome “Queen”. È solo un nome, ma è molto regale ovviamente, e suona benissimo. È un nome forte, molto universale e immediato. Ha molte potenziali visuali ed è aperto a tutti i tipi di interpretazioni”.
Il 27 giugno 1970, i tre più il bassista Mike Grose che verrà poi sostituito definitivamente con John Deacon, si esibirono per la prima volta in pubblico in un concerto di beneficenza per la Croce Rossa. Nel 1972 cominciarono a lavorare per il loro primo album e nel 1973 firmarono il loro primo contratto con la EMI per il mercato europeo e con la Elektra Records per il mercato americano e giapponese. Nei primi anni settanta Mercury prende consapevolezza del suo orientamento sessuale espresso nel 1974 alla rivista New Musical Express con la simpatica affermazione di essere “gay come una giunchiglia”.
Mercury con capelli lunghi e unghie smaltate eccentrico animale da palcoscenico trasformava le performance dei Queen in spettacoli teatrali, stringendo con il pubblico un profondo legame, negli anni ottanta si fece crescere i baffi e tagliò i capelli ricordando il look ipermascolino del “Castro Clone”.
I queen vissero forse anche per questi aspetti estremi della personalità di Mercury un periodo di crisi decidendo di sciogliersi.
Nel 1983 il gruppo si riunisce sfornando l’Album The Works seguito dall’omonimo tour.
Il 13 luglio 1985 presero parte al Live Aid per raccogliere fondi per la popolazione etiope, con un’esibizione sfolgorante che lo consegnerà alla storia come il più grande Frontman della storia del Rock.
La sua arte trova compimento nella stesura di brani come: Bohemian Rhapsody, Seven Seas of Rhye, Killer Queen, Somebody to Love, Good Old-Fashioned Lover Boy, We Are the Champions, Bicycle Race, Non Stop Me Now, Crazy Little Thing Called Love e Play the Game scrivendo di suo pugno dieci delle diciassette canzoni del Greatest Hits dei Queen; tendendo spesso a scrivere materiale musicalmente complesso come “Bohemian Rhapsody” che è aciclico nella struttura e comprende decine di accordi.
Oltre ai suoi impegni con i Queen, Mercury ha creato due album solisti e diversi singoli spesso in collaborazione con il produttore e compositore italiano Giorgio Moroder, tuttavia il suo impegno da solista non ebbe il successo commerciale paragonabile a quello raggiunto con i Queen.
Mercury si ammala negli anni ottanta decidendo di mantenere il massimo riserbo sulla sua malattia fino all’ultimo periodo di vita. Nel 1989 decise di sottoporsi ad analisi più approfondite e venne a conoscenza di aver contratto il virus dell’HIV e dopo qualche tempo l’AIDS, abbandonando cosi lo spettacolo e ritirandosi a vita privata; di se stesso disse: Ho vissuto per il sesso. Sorprendentemente, ora vivo nella maniera opposta. L’AIDS ha cambiato la mia vita. Ho smesso di uscire, sono diventato quasi una suora. Ero estremamente promiscuo, ma ho smesso. Quello che è più importante è che non mi manca quel tipo di vita. Chiunque sia stato promiscuo dovrebbe fare un test per l’AIDS.
Fece la sua ultima apparizione televisiva durante i BRIT Awards nel 1990, l’ultimo video musicale fu These Are the Days of Our Lives, in cui appare dimagrito e debilitato.
Il funerale fu per pochi intimi nel cimitero di Kensal Green Cemetery celebrato da un sacerdote zoroastriano, lasciò buona parte dell’eredità alla sua compagna e grande amica Mary Austin, inoltre furono lasciate consistenti somme ai suoi più stretti collaboratori ed amici e ad un fondo per combattere l’AIDS che lo aveva ucciso. Considerato tra i più influenti artisti della storia del rock viene classificato da Rolling Stones al 18esimo posto tra i migliori 100 cantanti di sempre ma questo è un vistoso errore della rivista americana.
Robert Murphy