Francia: test farmaco e 6 pazienti gravi, la cannabis cosa c’entra?
Si è diffusa a livello internazionale a macchia d’olio quella che se non è l’ennesima bufala sulla cannabis, è per lo meno una notizia molto imprecisa.
La notizia riportata dalle agenzie e ripresa dai giornali di tutto il mondo parlava di sei persone tra i 30 e i 50 anni, delle quali una in coma cerebrale, che sono state ricoverate in gravi condizioni all’ospedale universitario di Rennes, nell’ovest della Francia, dopo aver assunto nell’ambito di una sperimentazione clinica una molecola per testare un nuovo farmaco a base di cannabinoidi.
La parola cannabis fa bella mostra di sé in tutti i titoli ma Le Monde, uno dei principali quotidiani francesi, riporta che “la molecola in corso di sperimentazione, non è derivata dalla cannabis, come detto in un primo momento”. Dunque sembrerebbe che sia l’ennesimo falso allarme su una presunta morte di cannabis, una sostanza atossica e ritenuta da diversi studi scientifici meno pericolosa di alcool e sigarette.
Intanto l’azienda Biotrial, privata e specializzata in trial clinici, ha fatto sapere all’Ansm (Agenzia francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari) di aver sospeso tutti i test e di essersi messa all’opera per contattare tutti i volontari che hanno assunto la molecola sperimentale.
E’ da molti anni che qualcuno prova a dimostrare un decesso causato dalla cannabis. Negli anni ’80 la Dea in vari esperimenti con cavie ha cercato di determinare il livello DL50 (Dose letale 50) della cannabis e cioè un parametro in uso fino aprimi anni del 2000 che indica la quantità di una sostanza (somministrata in una volta sola), in grado di uccidere il 50% di una popolazione campione di cavie.
Nel 1988 proprio la Dea arrivò alla conclusione che: “Al giorno d’oggi si stima che il livello di DL50 nella marijuana sia intorno ai 1:20.000 o 1:40.000. In parole povere significa che per morire, un fumatore dovrebbe consumare dalle 20.000 alle 40.000 volte il dosaggio normalmente contenuto in una sigaretta a base di marijuana. Dovrebbe quindi fumare circa 680 kg di marijuana in circa 15 minuti per avere un effetto letale”.
Per fare un confronto: il livello LD-50 dell’aspirina è intorno ai 1:20, il che significa che stando a questi parametri, più volte ripresi da ricercatori, attivisti ed esperti, l’aspirina è almeno mille volte più letale della cannabis. Non solo, perché per la maggior parte dei farmaci da prescrizione il rapporto è di 1:10.
L’anno scorso, dopo un caso di presunta morte da cannabis, il dottor Grotenhermen, direttore dell’istituto IACM per la Germania, aveva puntualizzato che: “Se si potesse dire di ogni medicinale, dopo decenni di somministrazione, che abbiamo riscontrato solo ora il primo caso di morte, ci sarebbe da entusiasmarsi. Con i medicinali è una cosa che accade molto raramente. Si tratta di una sostanza molto sicura”.
Torneremo naturalmente sull’argomento e vi aggiorneremo sugli sviluppi di questa vicenda.
Aggiornamento: Il ministro della Salute francese ha smentito che il farmaco testato contenesse un principio a base di cannabis o suoi derivati.