Franchising e canapa: la fregatura è in agguato
L’esplosione della cannabis light ha decretato definitivamente la canapa-mania in Italia.
La canapa è dappertutto, se ne parla – spesso a sproposito – come mai era accaduto prima. Tutti, anche chi non aveva mai toccato una zolla di terra con le proprie mani, la vogliono coltivare. “Io ho due ettari di terreno…” è la frase che ormai scatena il terrore in ogni addetto del settore che la sente abbozzare dall’ennesimo “interessato” alla canapa legale.
E mentre aumentano in modo esponenziale le persone interessate a coltivarla (vista l’alta redditività che questo vegetale riesce a garantire per la vendita dei fiori), venderla o entrare in qualche modo nel cosiddetto cannabusiness, cresce anche il numero dei furbi che vedono in questo nuovo mercato e nelle persone che vi si affacciano una nuova occasione per guadagnare soldi facili e sparire col malloppo (o quasi).
Da chi propone sementi a prezzi esorbitanti facendo promesse che non può mantenere e poi scappa non appena la fattura è stata pagata, dimenticandosi del proposito di seguire il povero agricoltore, a chi si propone come esperto di settore propinando franchising nati sull’onda dell’entusiasmo e che probabilmente non avranno vita lunga.
Oggi che tutti parlano di canapa e sono diventati all’improvviso “esperti” nel giro di un paio di mesi, noi vogliamo darvi un consiglio: fate attenzione, cercate di affidarvi ai professionisti e a chi vanta davvero un’esperienza e contatti nel settore.
Ci sono diversi marchi mai sentiti e nuove aziende che oggi propongono franchising chiedendo cifre che vanno dai 15 ai 40mila euro, promettendo un futuro rose e fiori (di cannabis, naturalmente). Sull’onda della moda del momento e cercando di cogliere l’entusiasmo di chi vuole approcciare a questo mercato, ci sono operatori senza scrupoli a cui non interessa nulla né del cliente, né del futuro del settore, né tantomeno della pianta in sé. Persone che vedono solo una nuova opportunità di macinare utili: ci può stare, anche se noi storciamo il naso, a patto che si tratti di persone preparate, che vi sappiano consigliare ed aiutare nella scelta giusta.
C’è una grande differenza tra i franchising proposti da aziende serie che sono nate diversi anni fa e invece aziende che si improvvisano e si approfittano della smania di chi vuole entrare nel settore con progetti campati in aria o fine a se stessi.
Ribadiamo: per continuare ad avere il pollice verde, ma senza avere il conto corrente in rosso, è meglio fare attenzione. Prima di investire in un’attività vale la pena prendersi un po’ di tempo e valutare sui siti e sulle riviste di settore le diverse proposte, cercando di affidarsi a chi, oltre al gettone per l’apertura, si propone anche di curare aspetti più duraturi come l’assistenza, la scelta dei prodotti o delle migliori strategie.
In ultimo non possiamo che rimandarvi al nostro articolo con alcuni suggerimenti su come aprire un grow shop, che, dal nostro punto di vista, non significa solo avere un’attività commerciale, ma diventare le antenne dell’antiproibizionismo sui territori, con tutte le implicazioni che ne derivano.
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