“Fine lavoro mai” di Ivan Carozzi
Dietro all’illusione di un lavoro “smart”, digitale, che fai dove vuoi, spesso si cela lo sfruttamento di persone che lavorano incessantemente e non possono evitare di sentirsi in colpa se non stanno lavorando, al punto che il lavoro diventa una prigione soffocante. Questo arriva a contaminare ogni aspetto della vita, rendendoci infelici, in uno stato di solitudine e frustrazione.
Questa situazione emerge chiaramente dalle esperienze delle persone intervistate dal giornalista Ivan Carozzi per questo saggio pubblicato da Eris edizioni da cui traspare l’urgenza di mettere al centro del dibattito le reali condizioni lavorative e psicologiche di queste realtà.
In un momento storico in cui la gente lascia i posti di lavoro che sono particolarmente impegnativi dal punto di vista del tempo, per cercare un equilibrio tra vita e lavoro che sia più ragionevole di quello di prima e che non sia dominato solo dalle esigenze economiche. Le grandi dimissioni significano che la priorità economica assoluta sulla quale costruire la nostra società e anche le vite individuali stanno sfumando. La gente vuole altro, vuole un cambiamento e il mondo del lavoro dovrà prenderne atto.