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Filtri e cartine? Ora li possono vendere solo i tabaccai

Filtri e cartine? Ora li possono vendere solo i tabaccai
Una nuova tassa, infilata nella legge di bilancio dalla quale era stato invece respinto l’emendamento sulla cannabis light, colpisce cartine e filtri. E dall’inizio del nuovo anno tali prodotti possono essere acquistati soltanto presso i tabaccai.

Come racconta Il Sole 24 Ore, il primo provvedimento attuativo della legge di bilancio firmato a poche ore dalla fine dell’anno è stato proprio questo, nonostante fino alla fine del 2019 potevano essere acquistati in qualsiasi rivendita commerciale e anche online. Il cambiamento repentino è dovuto solo ad una questione di soldi: i politici infatti nono hanno previsto una norma transitoria che potesse accompagnare il processo, e quindi per evitare di rinunciare ai soldi della nuova tassa, hanno deciso che la nuova legge sarebbe stata applicata da subito.

Secondo il quotidiano la nuova tassa rischia comunque di mettere in ginocchio le imprese italiane che producono cartine e filtri per il mercato del fumo italiano ed avrà un valore per le casse dello Stato di 30,6 milioni di euro l’anno.

Ma i problemi ci saranno anche per growshop e negozi di settore, visto che ad oggi l’unica alternativa sembra essere quella di restituire al produttore o al fornitore i filtri e le cartine che erano già in commercio prima dell’introduzione della nuova tassa.

“Io, come negoziante, non posso più acquistare forniture di filtri e cartine. Non si capisce se ci sarà o meno una deroga per poter terminare di vendere le forniture in corso. Sembra che si andrà in questa direzione, ma per ora non è ben chiaro”, racconta Filippo Vona, storico antiproibizionista e titolare dei negozi Grow Shop Italia. Sul fatto che possa rappresentare comunque un problema, Filippo spiega che: “Grazie ai quei prodotti un negozio fattura in media 20 euro al giorno che possono diventare anche 40 sotto le feste, quindi può comunque rappresentare una perdita di 3/4mila euro l’anno di fatturato. Non mi manderà in rovina, ma non è nemmeno una cifra da sottovalutare, anche perché sono prodotti sui quali c’era un bel ricarico”.



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