Fiera di Senigaglia: Il mercatino storico della Milano alternativa che rischia di scomparire
E’ lo storico mercato delle pulci milanesi, esistente già dagli anni ’20, quando secondo la leggenda venne chiamato dalla gente del posto “Fiera di Senigaglia”, proprio perché come la città marittima delle Marche era un vero e proprio porto franco, all’interno del quale veniva messo in vendita ciò che portavano le navi che ormeggiavano in Darsena, senza dazi né controlli. Negli anni ’70 e ’80 la Fiera di Senigaglia divenne il luogo di ritrovo degli alternativi milanesi, vi si potavano trovare hippie che vendevano merce indiana o autoprodotta, punk che vi cercavano dischi e vestiti in stile londinese e, naturalmente, ricettatori che vendevano biciclette ed altri beni di losca provenienza come in ogni mercato delle pulci che si rispetti.
Negli anni il suo spirito è sempre rimasto quello di un mercato delle pulci, popolare ed alternativo, anche se è cambiato più volte il luogo del suo svolgimento. L’ultimo trasloco nel 2005 quando la giunta Moratti lo spostò dalla Darsena a Porta Genova. Teoricamente doveva essere uno spostamento momentaneo, in attesa della costruzione di un parcheggio sotterraneo alla Darsena. Nove anni dopo il parcheggio non è mai stato costruito, ma ora il mercato verrà mandato via da Porta Genova (dove la concessione non è stata rinnovata), non per tornare nella sua storica collocazione sulla Darsena, ma per essere sparpagliato tra le nuove sedi di Ripa Ticinese e di Pagano. Una soluzione che non solo fa’ a pugni con la storia dell’unico mercato alternativo di Milano, ma rischia anche di mettere nei guai i suoi commercianti storici, alcuni dei quali non troveranno posto nelle nuove sedi.
Tra questi c’è Renato Comolli, detto il Rosso, che da quarant’anni alla fiera di Senigaglia vende cilum artigianali prodotti da lui stesso (Sì, quello della foto in alto è proprio lui!) ed ora non risulta nelle liste ufficiali dei commercianti che avranno un posto nella nuova sede. “Qualche mese fa’ il Comune ha pubblicato un bando per partecipare alla nuova assegnazione dei posti ed io ho presentato regolare domanda – spiega – tanto che nella lista provvisoria di luglio ero tra gli ammessi. Poi ho scoperto di essere stato estromesso perché non avevo presentato la carta d’esercizio, ma nessuno mi aveva detto che serviva”. Nella sua condizione anche altri commercianti, che dopo decine di anni al mercatino delle pulci, rischiano di rimanere senza lavoro. “Questo è sempre stato visto dalla Milano bene come il mercato di quelli di sinistra e degli alternativi, ed ora è proprio la giunta Pisapia a farci fuori utilizzando un cavillo legale come scusa”. La lotta del “Rosso” e degli altri commercianti però continua, per far sì che il mercato della Milano alternativa non venga snaturato per sempre.