Fetish, Bdsm e prevenzione dalle malattie
Continuiamo a seguire il filone sulla sicurezza iniziato lo scorso numero; ovviamente nel mondo Fetish/BDSM i pericoli non arrivano solamente dalla scelta sbagliata del partner ma anche da tutta una serie di malattie veneree che magari lo stesso portatore non sa di avere, perciò quello che consiglio è di farsi “furbi” in prima persona. Durante un rapporto S/M due sono i principali tipi di contagio che si possono verificare: o
per contatto sessuale o per contatto ematico. Le patologie trasmissibili per contatto sessuale sono assai numerose, ma a parte la ben nota sifilide e a parte alcuni tipi di uretriti (cioè malattie infiammatorie che colpiscono l’uretra) si riducono essenzialmente a due il cui contagio può avvenire per altro anche attraverso un rapporto sessuale: le epatiti virali e la sindrome da immunodeficienza acquisita, meglio nota come AIDS (causata dal HIV).
Prevenire queste malattie significa, a mio avviso, in primo luogo conoscere il meglio possibile la persona/le persone con le quali si vive il proprio rapporto S/M. L’uretra è quel condotto che collega sia nell’uomo che nella donna, la vescica all’esterno, dando passaggio all’urina. In generale, l’osservazione di qualcosa di anomalo a livello dei genitali propri o del partner (arrossamenti, gonfiori e soprattutto secrezioni anomale e pus) dovrebbe metterci “sul chi vive” ed indurci a rivolgerci ad un medico (oppure ovviamente a consigliare il /la partner a farlo). Tenere presente che le malattie che colpiscono gli organi genitali sono assai spesso trasmissibili con il rapporto sessuale, per cui regolarsi di conseguenza. Sia per prevenire l’AIDS che l’epatite virale fondamentale è avere rapporti sessuali di tipo protetto (il che significa ovviamente preservativo) con la propria “controparte”. Questo è un punto sul quale vale la pena che ciascuno insista molto, anche a costo di qualche delusione, dal momento che varie persone rifiutano, per ignoranza, malafede, abitudine od altro, un rapporto di tipo protetto.
In mancanza del rapporto protetto, quali sono gli esami che vanno richiesti alla propria controparte? Ovviamente gli esami ematici che attestino la ricerca del HIV e i cosiddetti markers dell’epatite. Per quanto attiene l’AIDS l’esame necessario, ovvero la ricerca degli anticorpi anti-HIV, andrebbe verificato nel modo seguente. Poiché esiste un periodo di latenza, cioè un periodo-finestra durante il quale il virus è presente nel sangue ma il nostro organismo non ha ancora sviluppato gli anticorpi necessari ad aggredirlo bisogna considerare che un test negativo non è del tutto sicuro fino a quando la negatività non è confermata da un test eseguito 3-6 mesi dopo il primo. Inoltre un consiglio che posso dare è quello di pretendere sempre la visione di un test originale, e non della fotocopia, facilmente alterabile. Si giunge in contatto con il virus attraverso il sangue ed altri liquidi organici: sperma, secrezioni vaginali ed in teoria tutto quanto giunga in contatto con il sangue.
E’ tuttavia inutile scatenare paure assurde: non esiste in letteratura medica la descrizione di un solo caso di contagio avvenuto attraverso la saliva. Stesso discorso vale per altri tipi di liquidi biologici, quali urine e feci: una trasmissione è teoricamente possibile ma in pratica altamente (per non dire pressoché) improbabile; anche in questo caso non mi risultano nella letteratura scientifica casi di contagio. Occhio quindi, oltre ai rapporti protetti, al sangue. E’ buona norma che gli strumenti utilizzati per le sessioni S/M siano sterilizzati al termine del gioco (mi riferisco, ad esempio, a falli, dildi, apparecchi per enteroclismi e fruste); gli aghi, invece, vanno tassativamente buttati e mai riutilizzati.
Tenere presente, infine, che il virus dell’AIDS una volta all’aria ha una modesta resistenza, per cui dura al massimo un’ora prima di morire. Lo stesso, viceversa, purtroppo, non si verifica con i virus dell’epatite. Altro dolente argomento riguarda proprio la trasmissione dell’epatite virale. Semplificando: sono tre i principali tipi di epatite virale: A, B, C. Per l’epatite Virale A: la trasmissione avviene principalmente per contagio orofecale oppure ingerendo acque contaminate e cibi contaminati (soprattutto frutti di mare crudi). Il rischio qui è più alto per i feticisti dei piedi e delle scarpe. Per tutti voi a cui piace leccare piedi e calzature di ogni genere è vivamente consigliato far disinfettare queste ultime o ancora meglio utilizzare per giocare calzature che non vengono usate per strada. Si, così il piacere feticistico scende parecchio ma, la vostra salute sicuramente deve essere al primo posto. Va detto che il sangue degli ammalati di epatite virale A non è contagiante (occhio però alle feci!). Diversi sono i casi dell’epatite B e C.
Il contagio avviene qui attraverso il sangue di portatori di virus e quindi anche attraverso: aghi, rasoi etc. E’ riconosciuto anche il contagio per via sessuale. Questi due tipi di epatite hanno una sintomatologia più importante della precedente e soprattutto possono portare a gravi evoluzioni (quali ad esempio cirrosi ed epatocarcinoma). Quali esami evidenziano la presenza di un’epatite virale? Degli esami ematici, innanzitutto, eseguibili ovunque e definiti genericamente come markers dell’epatite. La positività di uno di questi markers indica, a seconda del tipo, una epatite virale pregressa od in atto e deve indurci subito a rivolgerci al nostro medico.
Rubbershin – [email protected]
fonte: gabbia.com