Festa del raccolto Genova e Torino
Quest’anno il raccolto è stato proficuo: a Genova e Torino feste coordinate e promosse insieme dai centri sociali Terra di Nessuno e Gabrio hanno visto la partecipazione di oltre 8000 persone, un successo per la lotta al proibizionismo, con la presentazione dei Cannabis Social Club ad aprire le serate. Gli incontri sono stati realizzati con l’indispensabile apporto dei Pazienti Impazienti Cannabis che hanno contribuito all’organizzazione e partecipato ai dibattiti.
A Genova Héctor Brotons, avvocato dei CSC spagnoli, ha illustrato i principi filosofici e politici che li ispirano: difendere la libertà di scelta individuale, combattere il narcotraffico, ognuno offrendo le proprie capacità e forze, mantenendo un’impostazione no profit, e collettiva. Gruppi di consumatori che decidono di costituirsi in una forma associativa, mettendo insieme le risorse necessarie per coltivare e dividendosi il raccolto, in base alle loro rispettive esigenze, consapevoli della possibilità di dover affrontare un percorso giudiziario, con l’obiettivo finale di essere riconosciuti come modello alternativo nei diversi Paesi.
A Torino invece Joep Oomen, coordinatore di ENCOD, coalizione Europea per le politiche sulle droghe giuste ed efficaci, ha illustrato l’esperienza belga e esposto i passi concreti per iniziare la pratica dei CSC e crearne i presupposti politici, sociali e legali. Un percorso da compiere gradualmente, concentrandosi su difesa legale e concetto di autoproduzione collettiva e trasparente, organizzazione di incontri culturali e informativi e comunicazione con i media. Joep ha sottolineato come in Italia sia importante l’aspetto del consumo a scopo terapeutico.
E proprio in quest’ottica, oltre a condividere come tutti gli anni durante le feste i frutti del raccolto con i partecipanti, per dimostrare oltre le parole quanto questa pratica sia possibile ed efficace, scardinando la logica del consumo legata alla dipendenza dal mercato nero, con alcuni pazienti si è iniziato un percorso in questo senso.
Il seguito delle serate ha avuto il carattere della festa a tutti gli effetti: sia a Genova sia a Torino gli artisti hanno infiammato il pubblico con ritmi folk, reggae, ska, dub, dance hall, jungle e drum n bass, attuando performance ad alto contenuto antiproibizionista ampiamente apprezzate dal pubblico. Un ulteriore seme per il futuro di antiproibizionismo e autoproduzione: per la difesa di un bene comune che partendo dal basso può arrivare in alto!
Csa Terra Di Nessuno, Csoa Gabrio e Pazienti Impazienti Cannabis