Il Fentanyl si diffonde anche in Europa, Cina e multinazionali farmaceutiche conniventi
Ecco come il potentissimo oppioide Fentanyl esce dalle fabbriche asiatiche e arriva in tutto il mondo
Il Fentanyl è un antidolorifico sintetizzato negli anni ’60: si tratta di un potentissimo oppioide, cento volte più forte della morfina, ed è di solito utilizzato per curare il dolore cronico e prima di interventi molto invasivi. Nel 2021, il Fentanyl ha fatto più di 72 mila vittime per overdose, solo negli USA. Si tratta della droga nel suo genere più diffusa e più letale negli States.
Nel libro inchiesta di Ben Westhoff Fentanyl, Inc. si scopre come questo oppioide sia il protagonista di un vero e proprio narcotraffico mondiale che coinvolge reti di produzione illegale in Cina, multinazionali del farmaco e malavita organizzata.
LA ROTTA DEL FENTANYL
La “nuova ondata” del Fentanyl illegale proviene dalla Cina, passa per il Messico e il Canada e arriva negli States, e da qui fino in Europa. I dati mostrano infatti un crescente numero di morti per overdose anche da noi, dove nel 2019 si contavano quasi seimila vittime.
Negli USA, però, il problema è endemico e riguarda un grandissimo numero di adolescenti, specie nelle zone più povere. Il Fentanyl è economico, specie quello illegale, e non costa più di cinque dollari a dose. Si assume tramite pasticche, aerosol o liquidi, e a parità di dose è cinquanta volte più potente dell’eroina. Non solo: esistono derivati del Fantanyl ancora più forti e letali.
I decessi negli States sono quintuplicati in cinque anni e aumentati in modo incredibile dall’inizio del secolo: tra il 2000 e il 2012 il National Center for Health Statistics di New York calcolava che solo il 2 per cento delle morti da overdose era riconducibile al Fentanyl, mentre ora siamo al 72 per cento.
Apache, China Girl, Dance Fever, Goodfellas, Great Bear, He-Man, Poison, Toe Tag Dope, Tango & Cash, White Girl: i nomi “da strada” del Fentanyl sintetizzato in Cina sono i più disparati, e Westhoff ha indagato su come Narcos, multinazionali, laboratori cinesi, mercato legale e illegale siano tutti conniventi nella distribuzione su larga scala di questa sostanza mortale.
Eppure, il Fentanyl rivoluzionò il mondo della medicina: appena uscito, rese possibile operazioni lunghe e complicate che prima sarebbero state impensabili. Dopo che la casa produttrice originaria venne acquistata da Johnson & Johnson, il Fentanyl venne posto sotto il controllo della convenzione unica sugli stupefacenti delle Nazioni Unite. Da lì, il suo destino sarebbe stato molto simile a quello della morfina e dell’eroina, che erano nate con scopi medici.
Il Fentanyl, del resto, può essere letale con una dose di appena due milligrammi, molto meno dell’eroina. Inoltre, i trafficanti mischiano il Fentanyl con altre droghe, tanto che molte vittime sono convinte di assumere “solo” eroina, cocaina o pillole stupefacenti.
MADE IN CHINA
Quello che è sconvolgente è che, come dice Westhoff nel suo libro, il Fentanyl ha iniziato a essere prodotto in Cina grazie a sussidi e sgravi fiscali alle aziende farmaceutiche da parte del governo. Nella sua inchiesta, l’autore ha scoperto che il confine tra legalità e illegalità nel commercio e nello spaccio del Fentanyl prodotto in Asia è davvero molto sottile.
Se è vero che il Fentanyl è stato vietato in Cina se non per procedure mediche, è anche vero che il governo non ha perseguito ad esempio la Zhang, una società di Shanghai che esportava clandestinamente l’oppioide. Se insomma è legale produrre Fentanyl in Cina, quando si parla di esportazione le cose si fanno più oscure e preoccupanti.
In Cina le pene per la detenzione e lo spaccio di stupefacenti sono molto severe, ma il Fentanyl non è un problema sociale come in USA, dove arriva per posta senza troppi problemi, in una forma molto pura che poi viene “rielaborata”. E da lì all’Europa è un attimo: sta diventando un problema reale in Svezia e in Regno Unito, ad esempio, e in Italia sta già iniziando a prendere piede.