Fedez – Sig.Brainwash, L'arte Di Accontentare (recensione)
Fedez torna alla ribalta a distanza di due anni da “Il mio primo disco da venduto” con un nuovo album targato interamente Sony Music Italia. Penso che prima di procedere sia doveroso però fare una premessa: il caro Federico non ha mai preteso di voler fare il paladino del “vero HipHop”, quello dai beats usciti dagli MPC e approvato dalla nicchia underground, e infatti Fedez è sempre stato un artista dalla hit facile e non ha mai voluto nasconderlo. Questo “Sig.Brainwash, L’arte Di Accontentare” è un lavoro dalle sonorità prevalentemente electro rap e pop, insomma in Italia abbiamo anche noi il Flo Rida di turno, quello che scala le classifiche con permanenza fissa in radio.
Fedez sa di avere una fan base consolidata che da lui si aspetta canzoni ballabili dai ritornelli orecchiabili, e in questo è davvero bravo, è innegabile. All’interno possiamo trovare anche qualche episodio dove il rapper milanese realizza strofe impegnate, come la prima traccia dell’album “Si scrive schiavitù si legge libertà” di cui è presente anche la clip o brani introspettivi come “Polaroid”, “Non ci pensi mai”, “Nel mio piccolo” e “Sembra Semplice” con J-Ax: il risultato è più che dignitoso, ma personalmente penso che siano le tracce dove è la spensieratezza e il divertimento a risaltare che riesce a dare il suo meglio.
Gli altri featurings sono di Francesca Michielin in “Cigno nero”, Elio nella superdance “Alfonso Signorini”, Guè Pequeno in “Pensavo fosse Amore e invece”, solita irriverente ed ignorante traccia che non può mancare di questi tempi, Danti lo troviamo ben due volte nella tracklist però in entrambe sottotono rispetto ai suoi standard, Dargen D’Amico in “Ragazza Sbagliata”, brano che si potrebbe definire quasi funk e i Punkreas in “Santa Madonna” di cui hanno realizzato anche la strumentale.
La maggior parte delle musiche sono a cura di Fausto Cogliati musicista, arrangiatore dell’etichetta Best Sound, poi possiamo trovare beats realizzati dal collettivo di dj’s Reset!, Roofio e Simon De Jano.
In conclusione, questo disco non si discosta molto dal lavoro precedente: non molto evidente, ma è presente comunque un leggero cambiamento sia per quanto riguarda il sound che le liriche, e devo dire che per il fatto che Fedez in questo “Sig.Brainwash, L’arte Di Accontentare” abbia provato ad evolvere la sua arte, direi che ci si può accontentare.
_______________
Francesco Theak