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La fase di crescita della cannabis

Per fase di crescita della cannabis si intende il periodo che va dalla nascita alla formazione della prima coppia di vere foglie, all’inizio della fioritura

Piante di cannabis crescono rigogliose in una growbox

Per fase di crescita della cannabis si intende il periodo che va da alcuni giorni dopo l’emergenza delle giovani piantine dal terreno, con la formazione della prima coppia di vere foglie, all’inizio della fioritura.

CRESCITA DELLA CANNABIS: LE FOGLIE

Durante la crescita si formeranno all’apice della pianta coppie di foglie opposte (con l’inizio della fioritura si disporranno poi alternate), alla cui intersezione con lo stelo si svilupperanno in seguito i rami principali. Le foglie saranno dapprima ad una fogliolina, poi a tre (o cinque per ibridi vigorosi), poi cinque, poi sette, fino a quindici foglioline (se le piante hanno tempo di crescere e con una forte intensità luminosa);

dall’inizio della fioritura le foglioline di ogni singola nuova foglia cominceranno a decrescere, fino ad una fogliolina fra le brattee delle infiorescenze.

EVENTUALE POTATURA NELLA CRESCITA DELLA CANNABIS

In questo periodo le piante dovranno avere le condizioni ideali per crescere sane e robuste, per poi sopportare il peso delle infiorescenze. In questo periodo si potranno effettuare gli interventi (eventuali) di potatura e piegatura delle cime e/o dei rami, si potranno preparare talee, e si farà una lotta preventiva a tutte le possibili infestazioni. Vediamo quali sono le esigenze delle piante in questo periodo:

QUANTO INFLUISCE LA LUCE NELLA CRESCITA

In natura le piante di cannabis cominciano a spuntare dal terreno appena dopo l’inverno (in climi temperati; ai tropici e nella fascia equatoriale possono nascere in qualunque momento dell’anno, in genere con l’inizio delle piogge), con temperature che, di notte, possono anche andare ancora vicine allo zero.

In primavera le giornate si allungano e le piante di cannabis rispondono all’aumentare delle ore di luce accelerando progressivamente il loro metabolismo (d’estate possono crescere anche 15 cm. al giorno).

In natura la cannabis cresce in climi dove, d’estate, si arrivano ad avere 18 ore di luce al giorno. Si è visto che questa lunghezza del giorno (con 6 ore di notte) è il periodo che permette alla cannabis la massima crescita senza squilibri; le piante crescono più velocemente se si danno loro 24 ore di luce, continua.

Ma il periodo di “notte” serve a loro per scaricare le sostanze tossiche, di rifiuto o in eccesso, accumulate durante il “giorno”, per tamponare eventuali stress e dar modo alla pianta di riprendersi e, in definitiva, per avere piante più sane e più reattive agli stimoli. Il limite di ore di luce per prevenire la fioritura dipende dalla varietà e dall’età della pianta (più è vecchia e più rapidamente risponderà alla variazione): in genere va dalle 14 ore (sative con meno di 2 mesi) alle 16 ore (indiche con più di 3 mesi).

La richiesta dell’intensità di luce cresce progressivamente: l’ideale va dai 20000 lumen/ metro quadrato per i primi 15-20 giorni, ai 30000 lumen durante la crescita, fino ai 40000 appena prima della fioritura (in fioritura si richiederanno almeno 50000 lumen effettivi per una massima resa).

Sarebbe più esatto esprimersi in termini di luce assorbibile dalle piante (PAR), ma è entrato nell’uso comune la valutazione in lumen. Si sappia comunque che le radiazioni emesse dalle lampade a ioduri (a luce blu) sono più assorbibili, anche se la resa in lumen è più bassa di quelle al sodio.

L’assorbimento finale di energia luminosa è circa lo stesso per entrambi i tipi di lampade, ma gli effetti saranno diversi riguardo al portamento delle piante. Durante la crescita le lampade agli ioduri (con una temperatura di colore, gradi Kelvin, vicina a quella del sole d’estate) faranno rimanere le piante basse e tozze, mentre durante la fioritura si preferiranno lampade al sodio, che emettono una luce più simile al sole d’autunno, stagione di raccolta, e permetteranno la massima formazione di infiorescenze.

Sempre parlando di lampade, sia quelle al sodio che agli ioduri emettono una quantità di calore considerevole. Per questo motivo per i primi 15-20 giorni di crescita, sia da seme che in caso di talee, l’ideale sarebbe usare lampade fluorescenti (“tubi al neon” o fluorescenti compatte). Dopo questo periodo le lampade a ioduri permettono una migliore e più rapida crescita.

All’aperto si sfrutterà la luce del sole, d’estate fino ad oltre 150000 lumen con il massimo di assorbimento possibile. Quindi il periodo di crescita, alle nostre latitudini, andrà dalla fine di marzo (più di 12 ore di luce) a settembre, mese in cui tutte le varietà di cannabis iniziano la fioritura (se sono acclimatate inizieranno prima). In serra è possibile iniziare la crescita in ogni momento dell’anno, compensando facilmente le ore che potrebbero mancare dal sole (da settembre a marzo) con illuminazione artificiale.

Con la regolazione e la conoscenza del tempo giornaliero di luce possiamo regolare il periodo di crescita secondo le nostre esigenze in termini di spazio occupabile dalle piante: più sarà lungo più le piante diventeranno grandi.

Ricordiamo comunque che, se nate da seme, alle piante di cannabis occorrono almeno 5-7 settimane di crescita per mostrare i prefiori (primordi delle infiorescenze) e che prima di tale periodo anche se si trovassero ad avere soltanto 12 ore di luce, le piante non inizierebbero la fioritura e si allungherebbero eccessivamente alla ricerca di luce.

piante di cannabis in growbox

L’ARIA NELLA CRESCITA DELLA CANNABIS

Durante la crescita per le piante di cannabis l’ideale sarebbe un clima tropicale, con temperature moderatamente calde (24-26°C), senza grossi sbalzi fra il giorno e la notte, con un’umidità relativa dell’ aria abbastanza alta (60-70%). Le piantine in natura nascono appena dopo lo sciogliersi della neve, e quindi sopportano temperature anche vicine allo zero, con una crescita progressiva all’aumentare della temperatura.

Una ventilazione continua attorno alle foglie fa sì che ci sia un continuo ricambio di anidride carbonica (CO2, nutrimento essenziale per le piante, presente nell’aria in una percentuale che va dalle due alle quattro parti per milione), che verrebbe presto a mancare in caso di aria stagnante. In caso di coltivazione in ambienti chiusi sono assolutamente necessari un ventilatore per mantenere l’aria in movimento ed un estrattore che cambi tutta l’aria del locale ogni cinque minuti.

Un continuo ricambio d’aria permette anche una maggiore evapotraspirazione, e quindi un maggior metabolismo, obbliga le piante a rendere gli steli e i rami più robusti e rende difficile la permanenza agli insetti e alle muffe.

CRESCITA DELLA CANNABIS: QUANTO È IMPORTANTE L’ACQUA?

In fase di crescita le esigenze di acqua aumenteranno progressivamente, ma il medium in cui saranno le radici non dovrà mai essere ristagnante, se no le radici marcirebbero rapidamente. In questo periodo la massima crescita si ha con un acqua a ph neutro, o molto vicino al neutro (ph 6,5-7). Se nell’acqua di irrigazione saranno sciolte sostanze nutritive controllare l’EC, che potrà progressivamente salire da 0-1 dopo l’emergenza a 1.5-2 appena prima della fioritura. Se la temperatura dell’ acqua sarà tiepida (intorno ai 25 C°) le radici l’assorbiranno con il massimo piacere.

I NUTRIMENTI NON SONO DA MENO

Appena dopo l’emergenza la richiesta di nutrimenti da parte delle giovani piantine è molto bassa, limitandosi ad un poco di fosforo. Durante la crescita ci sarà un progressivo bisogno di azoto, la cui carenza si manifesterà con un ingiallimento delle foglie, a cominciare dalle più vecchie e grandi. Un eccesso si manifesterà invece con un verde più scuro delle foglie, che poi cominceranno a piegarsi verso il basso e a seccare, iniziando dalla punta.

Durante la crescita anche tutti gli altri nutrimenti non dovranno mai mancare. Possiamo calcolare che durante il primo mese di crescita (fino a 40 giorni dalla posa del seme) le radici hanno bisogno di almeno 5 litri di terreno ben fertilizzato, e di altri 5-10 litri (dipenderà dalla taglia della pianta) ogni mese successivo. E’ molto più facile e rapido rimediare ad una carenza che ad un overdose. E’ importante non esagerare con i fertilizzanti quando le piante stanno crescendo con vigore: in questa fase è facile lasciarsi prendere la mano.

TEMPO E CRESCITA DELLA CANNABIS

Dalla posa del seme occorrono 3-7 giorni per l’emergenza delle giovani piantine. Da questo momento, a seconda della varietà (a parte le ruderalis e gli incroci dove questa varietà ha il carattere di fioritura dominante) le piante dovranno crescere dai 35-40 (indiche) fino ad oltre 60 giorni (sative) prima di raggiungere la possibilità di differenziarsi sessualmente (formazione dei prefiori).

Dopo questo periodo, se la durata del periodo giornaliero di buio (notte) è abbastanza corto, meno di 8-9 ore, le piante continueranno a crescere. Se invece la durata della notte sarà sufficientemente lunga (10-12 ore) inizierà la fioritura.

Le piante nate da seme, soprattutto se ibridi di prima generazione, crescono più rapidamente delle talee, soprattutto nella fase iniziale. Quando le talee avranno sviluppato un abbondante apparato radicale si svilupperanno con lo stesso vigore, ma le piantine tenderanno ad essere più ramificate e più compatte.

Le talee, se della stessa pianta, avranno tutte lo stesso tempo di crescita, ed andranno in fioritura tutte contemporaneamente, mentre le piante nate da seme avranno sempre differenze di tempi per ogni singolo individuo. Ma se una talea si ammala, si ammaleranno tutte, mentre con le piante da seme si potranno selezionare gli individui più resistenti, e, dalla diversità, potrà forse uscire qualche esemplare veramente speciale.



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