Fahbro, il Dub made in Italy
Per la prima volta, con la nostra rubrica, ci affacciamo al mondo del Dub e lo facciamo recensendo un lavoro italiano che sta riscuotendo ottimi feedback sia in patria che fuori. Parliamo di “Addis Zemen” primo EP di Fahbro, producer molisano. Già: il Molise non solo esiste, ma sforna anche ottima musica! Dopo il convincente esordio con la produzione del singolo “Madiba” prodotto con Psalm Collective e cantato da Macka B, di cui ricordiamo che il dubmix è stato curato da un’altra punta di diamante del dub italiano, Paolo Baldini, è il momento di mettersi alla prova con un lavoro di ampio respiro che spazia tra il Dub e il Reggae Roots.
L’EP si apre con “My Eyes” di Sista Awa e prosegue alternando una strumentale ad un pezzo cantato. L’alternanza di musicisti e cantanti è varia e di buona caratura, troviamo pezzi di Dan I “Run Come Rally” e del giamaicano Kazam Davis con “Beat Of My Heart”. Ai flauti invece abbiamo Brother Martino, ottimo musicista radicato a Bologna presente in “King Instrumental” e una dub version di “New Iwah” dei No Finger Nails, collettivo di produttori che si sta mettendo in luce negli ultimi tempi.
Credo che la bravura di Fahbro, oltre che nelle produzioni, nella scelta degli artisti e dei musicisti di cui avvalersi, sia stata nella cura dei dettagli. Il lavoro infatti, pur affondando le radici nei ritmi ipnotici del Dub e in quelli rilassati del Reggae Roots, si apre a contaminazioni dal sapore etnico, merito spesso del mandolino di Mandelion che dà un tocco arabo ai pezzi. Come dicevo sopra il Molise esiste e in questo caso si fa sentire.