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Facebook ha censurato le pagine delle aziende italiane di cannabis light

Facebook ha censurato le pagine delle aziende italiane di cannabis light

Facebook ha oscurato le pagine di alcune delle principali aziende del settore della cannabis light in Italia.

La prima è stata EasyJoint, colpita già nel giorno di Pasqua e a tutt’oggi esclusa dal popolare social network, mentre nelle ultime ore la scure della disattivazione ha colpito molte altre aziende, tra le quali Mary Moonlight, CbWeed, Legal Weed, Sea of Green e Green Lab Italia.
Alcune di queste sono state bloccate non solo su Facebook ma anche su Instagram. 

Il blocco non è stato motivato né comunicato in alcun modo da parte del social network alle aziende in questione, i cui responsabili hanno scoperto della sua messa in atto solo a cose avvenute e non hanno ancora ricevuto alcuna risposta ai ricorsi presentati.

L’opinione dei diretti interessati è quella che le pagine delle loro aziende siano state oscurate da Facebook a causa del controverso stato legale della cannabis a basso contenuto di Thc in Italia, non ancora normato e di fatto commerciata ad oggi all’interno di un vuoto legislativo e utilizzando un escamotage che la certifica come destinata ad un non meglio specificato “uso tecnico”.

Ad ogni modo si certifica come la messa al bando (momentanea?) delle pagine abbia comportato ovvie problematiche per le aziende in questione, le quali continuano la propria attività comunicativa attraverso le mailing list e in alcuni casi attraverso i gruppi su Facebook, che a differenza delle pagine ufficiali risultano ancora attivi.

Ma tra le vittime non ci sono solo aziende bensì anche pagine di attivismo e intrattenimento come “Official Sei Un Fattone Se…” che al momento della chiusura contava oltre 300mila fan.  Non è la prima volta che il social network americano si scaglia contro la cannabis: anche noi in passato siamo stati colpiti da un episodio di censura.



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