Expo nutre le multinazionali. Al pianeta ci pensa la canapa
Ci hanno detto che con l’Expo avrebbero voluto nutrire il pianeta. Ma in realtà è solo l’ennesimo tentativo di nutrire i portafogli già gonfi di chi il pianeta lo controlla (vedi articolo dedicato all’expo). Se ci fosse stato anche solo un agronomo, un botanico, uno chef, un biologo, un biotecnologo, un ingegnere ambientale, un politico, che fosse stato seriamente intenzionato a nutrire il pianeta, invece che cementificare, invece che chiamare quasi 20mila ragazzi a lavorare gratuitamente come volontari, o speculare sui terreni agricoli, ecco, quel qualcuno vi avrebbe parlato di una pianta che è stata bandita per stupidità, per un bieco coincidere di interessi economici e per ignoranza. Se quel qualcuno ci fosse stato, vi avrebbe parlato della pianta di canapa e di come questa pianta, con i suoi frutti meravigliosi, potrebbe nutrire noi, i terreni che coltiviamo, gli animali che amiamo, l’aria malsana che respiriamo, i malati che soffrono e cercano una cura, e perfino le nostre sgangherate economie. Siccome nessuno l’ha fatto, lo facciamo noi.
UOMO. La canapa per l’uomo è un dono che ancora non abbiamo imparato ad apprezzare nella sua totalità. Lasciando stare gli utilizzi ludici, meditativi, spirituali e culturali, la canapa per l’uomo significa innanzitutto cibo ricco di nutrimenti e medicina in grado di trattare e lenire decine di patologie. E non solo. La canapa per l’uomo significa la possibilità di ricavare decine di migliaia di prodotti: dalle fibre per i vestiti alle bio-plastiche passando per bio-mattoni, prodotti di cosmetica, bio-diesel ed etanolo fino ad arrivare ad applicazioni futuristiche come materiali di nuova generazione per stoccare energia.
ANIMALI. I semi di canapa sono un ottimo cibo per gli animali. E non solo per i volatili. Due recenti ricerche scientifiche si sono concentrate sui semi di canapa come alimento per le galline (quelle che l’hanno assunto producevano uova con valori accresciuti di Omega 3 e 6) e per le capre: anche qui nei formaggi e nel latte prodotti si trasferivano i benefici dei semi utilizzati per sfamare gli animali. Nuove ricerche si stanno inoltre concentrando sulle potenzialità della cannabis a livello terapeutico, anche per gli animali.
AMBIENTE. Provate per qualche secondo ad immaginare un mondo senza petrolio. Senza la plastica altamente inquinante che ne deriva o i carburanti che inquinano sia quando vengono estratti, sia quando vengono lavorati, sia quando vengono bruciati nei veicoli che ci portano in giro. La canapa potrebbe sostituire il petrolio con grandi benefici per l’ambiente cambiando allo stesso tempo il paradigma degli equilibri delle economie mondiali che sempre di più si basano sulle guerre per accaparrarsi i giacimenti di questa materia prima in via di esaurimento. Nell’Unione Europea sono utilizzati 6 milioni di tonnellate l’anno di sostanze plastiche per imballaggi e vengono impiegate 400mila tonnellate di fibre di vetro non riciclabili, con notevoli costi ed inconvenienti che potrebbero essere evitati se sostituiti con fibre vegetali. La canapa inoltre assorbe CO2 dall’atmosfera 4 volte in più in media rispetto agli alberi, con il vantaggio che, a differenza di piante che per crescere ci mettono 20 o 30 anni, è una pianta annuale. Pensiamo a come si potrebbe invertire la deforestazione se si usasse la cellulosa di canapa per produrre carta, che tra l’altro è di altissima qualità e non ha bisogno di sbiancanti chimici. La canapa quando cresce estrae metalli pesanti e sostanze inquinanti dal terreno e lo ossigena contribuendo inoltre a disinfestarlo dalle erbacce: per questo se inserita a rotazione in agricoltura permette di migliorare i raccolti successivi. E poi ragioniamo sui vantaggi indiretti che deriverebbero dall’utilizzare canapa per produrre appunto bio-plastiche biodegradabili o biocarburanti che non inquinano.
ECONOMIA. Con la canapa è possibile costituire delle filiere produttive che utilizzano tutta la pianta, senza produrre scarti o rifiuti. La filiera della canapa non produce rifiuti realmente inquinanti o difficili da smaltire, e non causa danni ecologici, apportando contemporaneamente un miglioramento nell’ambiente in cui viene coltivata. Rappresenta un modello di sviluppo sostenibile che comporta l’abbattimento delle emissioni di gas serra, la riduzione dell’inquinamento locale e globale, compreso quello del suolo, fino all’istituzione di una vera e propria economia sostenibile a scala globale e duratura. La canapa rappresenta assolutamente una delle migliori risorse rinnovabili: oltre ai prodotti sopra elencati (tutti riciclabili senza sprechi di risorse) può fornire biomassa per la produzione di energia. Oggi che le ragioni del proibizionismo sono state svelate, non ci sono più scuse che tengano. Abbiamo una sola arma ed è la corretta informazione. Spiega come stanno le cose ai tuoi genitori, parenti, amici, compagni di corso, di scuola o di lavoro. Oggi che il tempo delle menzogne è finito è ora che arrivi il tempo dei diritti, che nessuno regala, ma che vanno pretesi. Pretendi di poter mangiare il seme più nutriente al mondo, pretendi di poterti vestire con la canapa, di usarne la carta e i materiali derivati. Pretendi insieme a noi un mondo in cui la canapa torni protagonista e possa tornare a nutrire noi e il pianeta.