Estratto di succo di cannabis, tante proprietà terapeutiche in un bicchiere
Forse non è il modo più comune per assumere marijuana, ma un buon metodo può essere il succo estratto dalla pianta cruda di cannabis sativa. Le foglie e le inflorescenze possono essere raccolte come qualsiasi altro ortaggio o frutto, ed essere lavorate come tali.
Lo strumento migliore da utilizzare per produrre un succo vivo è l’estrattore, un dispositivo elettrico da cucina che permette la separazione tramite spremitura a freddo della parte liquida e succosa di frutta e verdura, da quella fibrosa.
L’importanza di preservare la materia prima senza aumentarne la temperatura è fondamentale, perché come spesso accade in natura, con l’apporto di calore le proprietà chimiche si modificano, spesso cambiando radicalmente effetto.
Eliminando la fibra risulta inoltre possibile assumere una concentrazione maggiore di principi nutritivi come vitamine, sali minerali e tutte le sostanze fitocannabinoidi e i terpeni presenti naturalmente nella pianta. Di particolare interesse sono gli enzimi, che permettono un’assimilazione più veloce e ovviamente il CBD, con tutte le sue proprietà, e il D9-THCA, forma acida e quindi non psicoattiva del più famoso D9-THC.
La bevanda risulta quindi particolarmente indicata per l’uso terapeutico, un concentrato dalle funzioni anti-infiammatorie, analgesiche, antiemetiche e ansiolitiche.