Esperienze personali: testimonianza di Tommaso S.
Ho 29 anni, una moglie e due figli, e sono affetto da una forma grave di epilessia. Ho avuto le prime crisi convulsive all’età di 15 anni. I medici dell’ospedale dove fui ricoverato per gli accertamenti, mi diagnosticarono “convulsioni tonico-cloniche generalizzate ad esordio dall’emisfero sinistro”.
Da allora ho sperimentato più o meno tutti i farmaci disponibili sul mercato, ma con scarsi risultati: pur assumendo scrupolosamente le terapie che mi venivano prescritte, continuavo ad avere frequenti crisi convulsive, cui si sommavano gli effetti collaterali, talora molto fastidiosi, dei farmaci assunti.
All’età di 17 anni iniziai a “farmi le canne” e con mia somma meraviglia constatai che il consumo di cannabis coincideva con una riduzione della frequenza delle crisi convulsive.
Qualche anno più tardi, in seguito ad un incidente in cui mi fratturai la mandibola, fui costretto a sospendere per 6 settimane l’assunzione dei farmaci. Per tutto questo periodo feci in modo di “fumare” con una certa regolarità (mi facevo circa 6 canne al giorno, ad intervalli regolari) e il risultato fu che superai tale periodo senza avere neanche una crisi convulsiva.
Quando, 6 settimane dopo, mi “liberarono” la mandibola, presi una decisione: buttai nella pattumiera tutti i medicinali e continuai a curarmi solo con la cannabis. Per 8 mesi stetti benissimo, senza alcuna crisi convulsiva. Mi sentivo letteralmente rinato. A quel punto le mie riserve si esaurirono. Per due settimane non assunsi né cannabis né medicine, continuando a stare bene: iniziai a dubitare della diagnosi che i dottori mi avevano fatto qualche anno prima.
Finché una mattina non mi ritrovai per terra, in una pozza di sangue: avevo avuto una violenta crisi convulsiva e mi ero seriamente ferito sbattendo la testa sul bordo della vasca da bagno. Non riuscendo a procurarmi la cannabis, mi rassegnai pertanto a riprendere le mie medicine. Attualmente assumo quotidianamente fenobarbital, 200 mg 3 volte al dì. Quando mi è possibile, lo associo alla cannabis, il che mi consente una riduzione del dosaggio e una maggiore efficacia.
Comparato al fenobarbital, il costo della marijuana o dell’hashish è decisamente più alto. Ma il prezzo che il mio organismo “paga” ai barbiturici è decisamente più elevato, senza tenere conto che a tutt’oggi non ho trovato una terapia farmacologica che sia efficace al 100%.
In queste condizioni la cannabis non è più, per me, un semplice “svago”. E’ divenuta per me l’unica maniera di avere un’esistenza normale, senza crisi convulsive. Allego un elenco dei farmaci, e delle associazioni, tentate, senza successo:
Dilantin 400 mg/die
Dilantin 200 mg/die + Tegretol 200 mg/die Tegretol 1600 mg/die
Depakin 1250 mg/die
Fenobarbital 200 mg/die + Tegretol 200 mg/die Fenobarbital 200 mg/die + Felbatol 600 mg/die Neurontin 400 mg/die
Neurontin 200 mg/die + Fenobarbital 200 mg/die Fenobarbital 600 mg/die
fonte: ACT Associazione Cannabis Terapeutica www.medicalcannabis.it