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Esiste una destra libertaria? Intervista a Benedetto Della Vedova

30/06/2012 Roma, Assemblea nazionale di Futuro e Libertà nella foto Benedetto Della Vedova
30/06/2012 Roma, Assemblea nazionale di Futuro e Libertà nella foto Benedetto Della Vedova

Dal ’94 ad oggi la rappresentanza laica e liberale di Forza Italia si è ridotta al lumicino; allora si parlava addirittura di “partito liberale di massa”. Come spieghi questa involuzione?
In questi anni l’immagine proiettata all’esterno è sempre più quella di una Forza Italia orientata a scelte confessionali sui temi etici, questo è vero. Ma Berlusconi continua a considerarsi un leader liberale e a distinguere tra le politiche di governo (dove l’ispirazione resta indubbiamente liberale) e le posizioni sui temi etici, dove nel partito c’è “libertà di coscienza” (brutta espressione, ma efficace).

“Il Parlamento deve affrontare al più presto la questione del testamento biologico”; sì ai PACS per le coppie omosessuali; “il problema rimane l’impianto della legislazione proibizionista (sulle droghe)”. Come concili queste tue prese di posizione con la collocazione politica nel centrodestra della legge Fini?
Mettiamola così: sto nel centrodestra con convinzione perché credo che si debbano tagliare le tasse e arginare il ruolo debordante dei sindacati, si debba proseguire sulla via di un’alleanza forte e strategica con gli USA per combattere il terrorismo e promuovere la democrazia nonché perché ritengo necessario procedere nelle riforme della giustizia in particolare attraverso la separazione delle carriere tra procuratori e giudici. Sulle questioni citate mi muovo da liberale, su posizioni di minoranza ma in sintonia, credo, con una parte consistente dell’elettorato di centrodestra.

Lo slogan “Prodi boia, Luxuria è la tua troia” gridato alle manifestazioni dai giovani ultras della destra; l’affermazione che “i gay stanno tutti dall’altra parte” pronunciata poche settimane fa da Berlusconi come le vive una persona tollerante, libertaria e civile come te ma appartenente alla stessa coalizione se non addirittura allo stesso gruppo parlamentare?
Quella di Berlusconi, vista in TV, mi sembrava nient’altro che una battuta (infelice in quel contesto) non corrispondente ad una alcun intento discriminatorio: se conosco la persona, troverà il modo di riparare. Gli slogan e le battute su Luxuria qualificano chi li pronuncia; la tolleranza si esercita con le cose intollerabili, se no che tolleranza è?

Parliamo di antiproibizionismo: non credi che la società italiana sia ormai matura per il superamento della mera punizione e proibizione del consumo delle sostanze?
Credo che gli italiani siano pronti ad ascoltare e prendere in considerazione proposte per una politica diversa da quella attuale sulle droghe. Il bilancio della politica proibizionista è sotto gli occhi di tutti: costi finanziari elevatissimi, carcere, consumo in crescita. Di fronte a questo, una proposta pragmatica di differenziazione tra le sostanze e di politiche improntate alla legalizzazione troverebbero ampi consensi. Anche da parte di quanti pensano, come me, che la sicurezza nella vita di ogni giorno sia un requisito essenziale per la libertà e che lo Stato debba impegnarsi per garantirla a tutti.

Qual è la tua posizione, da legislatore, circa la coltivazione per uso personale di piante di cannabis?
Depenalizzarla.

Spesso citi Milton Friedman. Lo fai per ricordare che l’antiproibizionismo non è solo di sinistra?
Milton Friedman, premio Nobel per l’economia scomparso di recente, è stato uno dei protagonisti del pensiero del ‘900, sotto il profilo squisitamente economico ma non solo. Un grande liberale, ispiratore delle ricette economiche liberiste che con Reagan e la Thatcher hanno risollevato le sorti degli Usa e della Gran Bretagna. Insomma, uno che ha avuto ragione. Sicuramente amato dalla destra dei paesi occidentali; ma ricordiamoci che le politiche di Clinton o di Blair non hanno rinnegato quelle dei loro predecessori, ispirati anche da Friedman. Che Milton Friedman, liberista e antistatalista, fosse anche un convinto – e convincente – antiproibizionista libertario è per me nell’ordine delle cose.

Qual è la tua posizione su PACS, matrimonio gay, adozioni?
Al di là di questa proposta fragile e ambigua dei Dico, penso un paio di cose. Innanzitutto che il centrodestra sbaglierebbe a presentarsi compattamente come il fronte del “no” a qualunque proposta di riconoscimento delle coppie di fatto e delle loro prerogative. Anche perché, ne sono convinto, una parte importante dei nostri elettori – come quelli del centrodestra francese, spagnolo, tedesco, inglese… – su questi temi ha posizioni di grande apertura. Comunque, io ritengo del tutto prioritario arrivare al pieno riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. Per le coppie etero il discorso è diverso, dal momento che esiste il matrimonio civile. Non chiamerei le unioni gay “matrimonio”, perché penso che siamo di fronte ad una fattispecie differente da quella “tradizionale”. Alle adozioni per le coppie omosessuali sono contrario, almeno in via di principio. Credo debba prevalere l’interesse dei bimbi ad avere due figure genitoriali, una maschile e una femminile. E comunque in Italia non ci sono bimbi da adottare e la comunità gay non mi pare rivendichi l’adozione.

Ma la Gardini! Il sacro furore del mestruo… per avere a che fare con lei tutti i santi giorni devi essere una persona molto tollerante o avere uno stipendio di tutto rispetto…
Sono molto tollerante e ho un buono stipendio… e comunque dico sempre ad Elisabetta che la considero la mia cinquantenne preferita.

Rapporto con sostanze ritenute dalla legge illegali: mai fatto uso di nulla?
Cannabis, da giovane; ma non mi sono mai appassionato al genere.

Posso usare il tuo ufficio (e la tua immunità parlamentare) per una modesta coltivazione di marijuana? Sai com’è, Caruso di Rifonda ha promesso addirittura il giardino di Montecitorio ma poi ha ritrattato…
Intervenendo in aula ho attaccato Caruso. Ho rivendicato il mio antiproibizionismo ma ho spiegato che operazioni autopromozionali come la sua rischiano solo di “mandare in vacca” una cosa seria come, appunto, l’antiproibizionismo.

Perché un elettore che sceglie di votare i partiti secondo il grado di laicità e liberalismo dovrebbe scegliere i Riformatori Liberali anziché la Rosa nel Pugno?
Perché preferisce una maggioranza filoamericana che vuole abbassare le tasse e separare le carriere dei giudici. Sul resto la gara è aperta.

Ultima domanda: Hashish o Marijuana?
Se ricordo bene hashish (la marijuana è troppo di sinistra).



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