Due persone, due culture diverse, entrambi affascinati dalla spiritualità e dalla musica giamaicana.
Un viaggio alla ricerca di se stessi spinge i due giovani cantanti verso una meta comune. In questo viaggio scopriranno di non esser soli, altri come loro hanno lo stesso obiettivo. Le bellezze naturali, la musica Reggae e la fede Rastafari sono gli ingredienti migliori che offre la piccola isola. Ma come sempre c’è il retro della medaglia con criminalità, corruzione e povertà.
Il film si cala nella quotidianità, così Albo e Gentleman incontreranno il professor Carolyn Cooper, Jack Radics, Terry Lynn, Richie Stephens, Damian Marley e anche Natty, un autista locale che mostra loro l’aspetto autentico dell’isola, diverso da quello delle cartoline sulla Giamaica. Insieme ai protagonisti un vero approfondimento in una realtà dove la musica è utilizzata come mezzo per affrontare la povertà, la criminalità e la mancanza di prospettive, ma ha anche un legame profondo ed esaltante: la fede e la spiritualità Rastafari. “Journey To Jah” non è un film reggae buonista, ma piuttosto affronta e mostra le questioni scottanti di oggi. «Il paradiso forse non è un luogo fisico ma piuttosto uno stato interiore dell’essere», ha spiegato Gentleman.
Una produzione curata a tal punto che i due registi, Noël Dernesch e Moritz Springer, ed il cameraman, Marcus Winterbauer, hanno trascorso sette anni in giro per il mondo per realizzarlo.
