Eric Clapton: il chitarrista sfortunato
La leggenda narra che nell’agosto del 1990, dopo un concerto nel Wisconsin, Eric Clapton cede ad uno stanchissimo Steve Ray Vaughan il suo posto in elicottero per tornare in hotel. Un gesto generoso e nello stesso tempo fatale visto che l’elicottero subito dopo si schianta su una collina uccidendo Vaughan, il pilota e lo staff di Clapton. Una tragica coincidenza a cui nessuno ha dato peso fino a quando, poco meno di un anno dopo, il figlioletto di Clapton, cade da un grattacielo di New York.
I più accaniti hanno iniziato a sviscerare la vita di Clapton trovando tante altre coincidenze macabre. Praticamente chiunque sia morto di morti strane negli ultimi quarant’anni gira e rigira è morto per colpa sua. Da allora analizzando a fondo qualsiasi foto a campo lungo con il chitarrista inglese troverete senz’altro qualcuno con le mani sugli zebedei. Si dice anche che, durante i concerti, il povero Eric ha dovuto rinunciare al famoso cliché “Tutti con le mani in alto!” perché tanto non le alzava nessuno.