Erbaluce di Caluso: all’assaggio del vitigno autoctono piemontese
Il Canavese è una regione del Piemonte compresa grosso modo tra Torino e la Valle d’Aosta, uno dei cui centri principali è Caluso, famoso nella geografica vinicola per una vera chicca: la DOCG Erbaluce di Caluso, la cui produzione si concentra quasi del tutto nelle colline attorno a questo comune. L’Erbaluce è considerato un vitigno autoctono, di origini molto antiche. Tra i tanti produttori di qualità, abbiamo scelto la cantina Benito Favaro, a conduzione familiare, nata nel 1992 e con certificazione biologica, i cui vigneti si trovano a Piverone, proprio sulla Serra, la più grande collina morenica d’Europa. Il paesaggio è da fiaba, tra boschi, terrazzamenti coltivati a vigne e il vicino lago di Viverone, che funge da regolatore termico.
L’Erbaluce viene prodotto in due versioni: quella tradizionale, Le chiusure, e quella che abbiamo assaggiato, 13 mesi, che prevede un ulteriore periodo di affinamento in barrique, utile a conferire al vino maggiore rotondità, morbidezza e struttura.
Il colore è un lucente giallo paglierino con scintillanti riflessi dorati, al naso si sviluppano note aromatiche erbacee, fruttate (pompelmo, scorze di agrumi, mela) e floreali, con una spiccata nota di gelsomino. Un vino di struttura e di corpo, sapido, con un finale ricco di polpa e di buona persistenza, quindi molto versatile in cucina: da abbinarsi sia a formaggi, freschi e stagionati, sia ad antipasti e carni bianchi, fino al risotto alla pescatora o a un fritto misto di pesce… abbinamento che a noi è piaciuto moltissimo!