Erba Volant, la prima web serie sulla cannabis light
Si chiama “Erba Volant” e ancora non esiste. O meglio, l’idea c’è e anche il primo episodio della serie ma per realizzarla tutta c’è bisogno del contributo economico di tutti. L’intento di Enrico Iacovoni, regista che ha ideato il progetto, è quello di raccontare in chiave comedy il mondo che si muove dietro alla pianta di cannabis, nella sua versione light: dal coltivatore al consumatore finale, sciorinando tutte le contraddizioni, l’ipocrisia e gli interessi di chi si oppone alla sua legalizzazione. Un modo alternativo per sdoganare l’argomento, farlo arrivare a tutti e smuovere l’opinione pubblica. “Erba Volant” per il suo autore è una sorta di strumento “politico” antiproibizionista che è possibile finanziare anche solo con una piccola donazione di 5 euro sulla piattaforma di raccolta fondi Produzioni dal basso. “La cannabis rappresenta il concetto di lotta, di libertà, di emancipazione dal pensiero dominante. A livello simbolico sarebbe bello realizzarlo con il solo aiuto delle persone che credono in questa battaglia” dice Iacovoni a cui abbiamo chiesto di raccontarci di più.
Perché una serie sulla light?
Non volevo proporre la “solita” serie sulla cannabis: il “canapone” è un fenomeno tutto italiano che, per il paradosso legislativo in cui si trova, permette una critica ancora più efficace del modo ipocrita in cui questo paese gestisce certe tematiche. Conoscendo a fondo questo mondo, mi sono reso conto che gli spunti narrativi e i personaggi meritevoli di essere raccontati non mancano e che il pubblico può essere più vasto di quel che si tende a credere.
Qual è la storia?
Il protagonista è un regista idealista e fallito che, per campare, gira filmini di matrimoni, lavori che gli arrivano dall’attività di wedding planner della fidanzata. Lo accompagnano un fratello grower-spacciatore che vede nel commercio della canapa light e, più in generale, nella legalizzazione della cannabis, un pericolo per i propri affari, e il cugino che, aspettando l’occasione di una vita per sfondare come attore nel mondo del cinema, gira spot pubblicitari. I debiti e i guai economici sono sempre il migliore motore per smuovere una storia e i nostri tre non fanno eccezione. Indebitati fino al collo e allettati da facili guadagni, decidono di buttarsi nel business della canapa che, però, riserverà loro non poche sorprese.
Come sta andando la campagna di raccolta fondi?
A rilento e il motivo principale sta nel fatto che la politica di Facebook e degli altri social non permette la sponsorizzazione di contenuti che parlino o raffigurino la cannabis. Se ci provi, rischi la chiusura di pagina e account. Senza i social però è complicato pubblicizzare il crowdfunding. Lo stesso YouTube fa un gioco sporco decurtando le reali visualizzazioni che il video riceve.
Ma è vero che chi supporta “Erba Volant” riceverà l’erba a casa?
Certamente, come in ogni campagna crowdfunding che si rispetti, a ogni donazione corrisponde una ricompensa. Spedire l’erba a domicilio ci è sembrato il miglior modo per pubblicizzare la serie e premiare i sostenitori; non capita tutti i giorni di finanziare un progetto artistico e ricevere la TROKA a casa! Il progetto, inoltre, è rivolto a tutte le aziende del settore: per i più facoltosi sono previsti anche possibili product placement con cui poter mostrare un prodotto o un negozio o una coltivazione della propria azienda all’interno della serie. Ad esempio, ce lo vedo benissimo uno dei protagonisti mentre sfoglia Dolce Vita Magazine! In alternativa è prevista la citazione nei titoli di testa o di coda.
Erba volant, diciamolo, è prima di tutto un e-commerce nato nel 2019 sempre sulla spinta della light.
La cannabis è una passione che coltivo da quando avevo 15 anni e oggi posso dire che crescere e far maturare questa pianta è la cosa che so fare meglio. Dopo essere passato quasi illeso attraverso la Jervolino e la Fini/Giovanardi, ho pensato: “Che sarà mai buttarsi in un business in cui si fa finta di spacciare Marijuana?”. Inoltre la soddisfazione di potere finalmente e tranquillamente parlare al telefono di grammi e prezzi senza usare termini come c.d. o biglietti dei concerti era troppo allettante.
Da azienda come avete vissuto le ultime manovre politiche in tema?
“Il settore della cannabis light è una scuola del crimine: io entrai con un diploma in Marjiuana e ne uscii con un dottorato in giurisprudenza“, l’ho letto su Facebook e in effetti è proprio così: ormai gran parte del mio tempo lo dedico a leggere sentenze e a interpretare leggi e circolari per poi rassicurare i rivenditori e poter dare spiegazioni ai clienti, manco fossi un avvocato!
Il problema degli ultimi mesi, più che la sentenza della Cassazione a sezione unite, che non ha cambiato sostanzialmente nulla del vuoto legislativo da cui siamo nati, è stato il terrorismo psicologico che i media e l’ex ministro dell’interno hanno fomentato con articoli, servizi e dichiarazioni: così facendo hanno messo a dura prova un mercato che si stava espandendo in misura esponenziale, senza aiuti statali o assistenzialismi; in piena crisi economica, credo che fosse l’unico caso in Italia.
Noi operatori del settore ci saremmo aspettati di essere difesi (almeno a parole) da chi si era sempre dichiarato favorevole addirittura alla legalizzazione, invece nulla: abbiamo vissuto un silenzio assordante che ha lasciato naufragare e fallire numerose imprese (e relative famiglie) che avevano creduto di vivere in uno Stato di diritto.
Per concludere, fai un appello: perché dovremmo sostenere “Erba Volant”?
Senza il supporto della rete, il progetto rischia di rimanere solo un progetto. Sarebbe bello poterlo realizzare con tutti i crismi che una tematica del genere richiede a cominciare dal cast e troupe che meritano di essere pagati nonostante abbiano appoggiato l’idea a prescindere da qualsiasi ritorno economico. Non sottovalutate la potenza di 5 euro. Basterebbero 6000 simpatizzanti per raggiungere l’obbiettivo. Vi amo tutti.