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“L’erba e le sue buone ragioni” il nuovo libro di Nadia Ferrigo contro l’assurdità del proibizionismo italiano

Stereotipi, disobbedienza civile e diritti negati: un viaggio tra le storie di chi quotidianamente combatte per la legalizzazione della cannabis

«L’illogico paradosso, la presa in giro collettiva. I danni alla salute pubblica, lo sperpero di denaro e le vite rovinate dal proibizionismo italiano, che a sua volta è illogico, paradossale e dannoso. Quando parlo di cannabis tanti mi dicono “scusa non ne so niente io non mi faccio le canne”. Ma la liberalizzazione riguarda tutta la società, come dice la copertina. Siamo il paese che santifica l’alcol, permette il gioco d’azzardo ovunque, si imbottisce di psicofarmaci. Però se si parla di cannabis, la pianta del diavolo. Che mezzo mondo abbia già legalizzato poi sembra non aver spostato di un millimetro il dibattito pubblico, anzi. Abbiamo vietato i fiori di canapa. Ma com’è possibile che non si riesca a parlare di cannabis… tra adulti? Questa è la domanda che mi muove e a cui tento di dare una risposta nel libro». Così Nadia Ferrigo racconta il motivo che l’ha spinta, in un momento di confusione normativa e precarietà del settore, a scrivere e pubblicare L’erba e le sue buone ragioni, uscito lo scorso 25 maggio per Einaudi nella collana “Passaggi”, nata con lo scopo di raccontare il nostro tempo, in Italia e nel mondo, fuori dal rumore di fondo del quotidiano.

Nadia Ferrigo
Nadia Ferrigo

Dopo Easy Narcos (2020), incentrato sulla storia della cannabis light in Italia, Nadia torna con un libro che oltre a dare le corrette informazioni, per confutare i classici stereotipi, ripercorre la storia della cannabis e raccoglie storie e casi concreti che mostrano cosa significa oggi lavorare con la canapa in Italia, un settore da sempre osteggiato. L’erba e le sue buone ragioni offre un focus molto interessante sul complicato “delirio quotidiano” che sono costretti ad affrontare coltivatori, rivenditori, attivisti e operatori che si confrontano con un quadro normativo spesso contraddittorio. Tutti disobbedienti che hanno combattuto e combattono tutt’oggi per la regolamentazione della cannabis.

“L’erba e le sue buone ragioni” il nuovo libro di Nadia Ferrigo contro l’assurdità del proibizionismo italiano
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Come sottolinea proprio l’autrice: «Ho scritto questo libro immaginando un lettore che ne sa nulla, o molto poco. Di canapa si parla parecchio, ma parecchio a sproposito. Se a scuola studiassimo un pochino meno le barbabietole da zucchero e di più la canapa sono convinta che poi cosi male non farebbe. Il mio intento però nella scelta delle storie e dei protagonisti è stato anche dare una seconda chiave di lettura, stimolante e non scontata, a chi al contrario sa di che si sta parlando.».

In base a quale criterio hai scelto i disobbedienti presenti nel libro?
Li ho scelti perché ognuno di loro riesce a dare voce a una diversa anima dell’erba. C’è l’agricoltura, la battaglia politica, la cannabis terapeutica e la light. Tante voci diverse, a volte anche in contraddizione, mi sono sembrate la via migliore e più coinvolgente per raccontare un mondo sempre in evoluzione.

Hai notato un comune denominatore tra di loro?
C’è il diritto positivo, che sono le leggi, e quello naturale, dove si parla di quel che sentiamo come giusto. I miei disobbedienti sono tutte persone che non si sono accontentate delle risposte date e ne hanno cercate di proprie. Tutti hanno rischiato, tutti navigano da sempre in direzione ostinata e contraria. Il libro è dedicato a loro.

C’è qualche disobbediente che avresti voluto inserire ma che non è presente?
Mi sarebbe piaciuto dedicare più spazio e tempo a Franco Loja, strain hunter, naturalista e attivista, piemontese come me, morto di una malaria fulminante nel 2017.

copertina libro L'erba e le sue buone ragoniHai trovato anche qualche “cattiva” ragione sull’erba?
Sinceramente, cattiva no. È significativo e a mio parere non scontato l’esempio della California, dove l’erba è legale ma il mercato nero avanza in ogni caso. Fa capire quanto è importante decidere chi e cosa si vuole tutelare quando si parla di legalizzazione.

Quali sono, secondo te, le tre buone ragioni per regolamentare la cannabis?
Prima ragione, smettere di rovinare la vita alle persone che consumano erba e per qualche canna, che non fa peggio di molte altre sostanze legali, si trovano nei guai. Penso soprattutto ai più giovani.
Seconda ragione, togliere un flusso di cassa alle mafie o almeno tentare di farlo.
Terza, tutelare il diritto alla salute dei consumatori.
Purtroppo le ragioni dell’erba sono quasi sempre ignorate o sottovalutate, perché chiunque dotato di buon senso e con tutte le informazioni non può che dirsi ragionevolmente favorevole.

Dove si può acquistare il libro?
Il libro si può trovare in tutte le librerie, se non ce l’hanno basta ordinarlo. Inoltre ci saranno diverse presentazioni in varie città d’Italia, la prossima in programma sarà a Milano il 1° luglio, nella redazione di Scomodo. Mi piacerebbe portare il mio libro nelle scuole, ma so già sarà praticamente impossibile. Mi piacerebbe portarlo anche tra i contrari e gli indecisi. Sarei davvero curiosa di sentire le loro ragioni, per poi smontarle una ad una.



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