Erba da relax in terriccio biologico
Per coltivare in proprio la cannabis, si può comprare un sacco di terriccio presso una rivendita di materiali per l’edilizia. Per i coltivatori esperti, però, sarebbe un peccato mortale. Difatti la qualità della terra è decisiva per lo sviluppo della pianta, oltre che per il gusto dell’erba. Un coltivatore che sa il fatto suo sceglie un terriccio che è stato studiato da specialisti, come quelli che lavorano da Plagron a Weert, un’azienda specializzata nel terriccio per la coltivazione della cannabis.
Anni fa, quando Plagron aveva appena iniziato le sue attività, non aveva assolutamente nulla a che fare con il mercato della coltivazione. La signora Bertels, fondatrice dell’azienda, allevava lombrichi destinati alla pesca in un capanno in giardino. Il terriccio in cui allevava i lombrichi si rivelò, in modo totalmente inaspettato, un concime eccellente. Proprio come avviene in natura, ci si accorse che i lombrichi procuravano alla terra un’ottima vita batterica.
Quindici anni fa, la signora Bertels entrò in contatto con un growshop interessato al terriccio ricavato con metodi biologici. Suo figlio Bram Bertels, responsabile della Ricerca e Sviluppo, scoppia a ridere pensando alla reazione di sua madre. “All’inizio reagì con sorpresa e stupore”, racconta. In seguito però scoprì che il suo concime era un prodotto che rispondeva perfettamente alla domanda di un nuovo mercato in crescita. Nel mercato della cannabis già al tempo c’era una forte richiesta di fertilizzanti ricavati biologicamente, dal grande valore aggiunto. Ecco com’è cominciata la Plagron.
La transizione da allevamento di lombrichi alla produzione di terriccio pre-concimato portò l’azienda a crescere fino a diventare una società professionale che opera a livello internazionale. I prodotti Plagron oggigiorno sono distribuiti in più di venti paesi, cui si aggiungono continuamente richieste provenienti da tutti gli angoli del pianeta. Persino ben oltre l’Europa, vengono coltivate le piante di cannabis nel terriccio prodotto a Weert.
Esperienza
Plagron, nella produzione di terriccio, tiene conto dell’esperienza del coltivatore. Chi coltiva cannabis per la prima volta, può trovare presso i growshop il Royalty-mix.
“Questa terra totalmente pre-concimata sostiene l’intero ciclo di crescita della pianta, ecco perché questo mix è così popolare.”
Parlando delle differenze fra il Royalty-mix e un terriccio qualsiasi, “se annaffi una pianta in un terriccio comune, le sostanze nutritive vengono dilavate dalla terra immediatamente”, spiega Bertels. “Il Royalty-mix è studiato in modo tale che la terra rilascia gradualmente i nutrimenti per la pianta, che di conseguenza cresce regolarmente, poiché riceve sempre la stessa quantità di nutrimenti dal terreno. Al grower non resta che annaffiare.”
Oltre ai principianti, esistono naturalmente anche dei coltivatori con più, o con molta esperienza, che preferiscono coltivare a modo loro. Plagron propone altri tipi di terriccio, basta scegliere fra una gamma di prodotti dai nomi quali Grow-mix, Light-mix, Bat-mix e All-mix. Il Light-mix per esempio si addice ai coltivatori che vogliono decidere da sé la quantità di nutrimenti da dare alla pianta. La composizione del Light-mix è diversa da quella del Royalty-mix. “Il Light-mix lascia più spazio all’iniziativa di chi coltiva.” A prescindere da quale terriccio scelga il grower, tutti i tipi sono stati studiati da esperti e sono tutti formati dai migliori ingredienti, a cominciare dalla terra stessa. Bertels afferma: “Utilizziamo sempre i tipi migliori che si possano trovare. La struttura e la formula della terra sono il nostro segreto, ma il cuore della filosofia è che la nostra terra è composta in modo da riflettere le capacità ideali di ritenzione di aria e di acqua riscontrate in natura. La differenza fra i vari tipi sta nella misura in cui sono pre-concimati.”
Rispetto dell’ambiente
Siccome Plagron lavora sempre in modo biologico, è molto attenta all’ambiente e di conseguenza è anche un’azienda che opera in modo trendy. “Infatti”, continua Bertels, “quindici anni fa c’era una bassa domanda di prodotti biologici ed ecologici, ma adesso li richiedono tutti.” Come mai i coltivatori di cannabis erano già interessati quindici anni fa alla cannabis coltivata biologicamente? “Chi coltiva in modo biologico, è interessato soprattutto al sapore del prodotto”, risponde Bertels. “Un fumatore esperto sente la differenza fra l’erba coltivata biologicamente e l’erba coltivata con fertilizzanti chimici. La prima ha un gusto semplicemente migliore”.
Bertels riconosce un altro motivo. “I coltivatori di cannabis mirano alla qualità e richiedono una crescita stabile della pianta. Coltivare chimicamente è facile, ma se aggiungi troppo fertilizzante chimico nei vasi, la pianta muore. Se metti troppo fertilizzante biologico nel vaso, la pianta non ne risente.” Quando Plagron cominciò quindici anni fa a produrre terriccio per la coltivazione della cannabis, tutte le piante venivano ancora coltivate nella terra. In seguito i grower cominciarono a sperimentare con la coltivazione in lana di roccia e in fibra di cocco. Attualmente sono tornati in massa a utilizzare il terriccio. “La terra è clemente e perdona”, dichiara Bertels.
“Se ti scordi per una sola volta di annaffiare, la terra compensa la dimenticanza. Con la lana di roccia, la pianta muore subito. Inoltre, la lana di roccia conferisce all’erba un gusto acquoso.”
Negli ultimi quindici anni, Plagron ha acquisito talmente tanta esperienza nella coltivazione biologica della cannabis, da essere ormai riuscita a realizzare una ricetta biologica per i fertilizzanti liquidi. Nei growshop sono venduti con i nomi di Alga-Grow e Alga-Bloom. Sono molto richiesti dai coltivatori. Chi decide durante la coltivazione che la pianta richiede delle sostanze nutritive supplementari, può aggiungerle tramite questi prodotti. Esattamente come la Terra Plagron, il fertilizzante liquido è costituito da prodotti biologici.”
Da Plagron quindi puoi trovare una terra nutriente e i fertilizzanti liquidi, ma puoi anche coltivare la cannabis secondo i metodi da noi studiati. Abbiamo infatti: il 100% Bio Concept che è completamente biologico, il Terra Concept a base di fertilizzante biominerale, e il Cocos Concept, per la coltivazione di piante di cannabis nel cocco. Il coltivatore può quindi compiere le proprie scelte ma noi raccomandiamo di utilizzare la terra Plagron, in combinazione con il fertilizzante, per avere risultati migliori.
Gli sviluppi comunque non si arrestano proprio. Infatti adesso Plagron sta lavorando a un fertilizzante per Idroponica, per i coltivatori che vogliono usare la lana di roccia. Ci vorrà ancora un poco prima che il prodotto Hydro sia disponibile, poiché Plagron sottopone i nuovi prodotti a dei test approfonditi e ci impiega tutto il tempo necessario. “Il Terra Concept è stato da noi testato in quattro paesi, presso diversi coltivatori”, spiega Bertels. “Vogliamo essere sicuri che funzioni, prima di immetterlo sul mercato. I nostri prodotti devono mantenere le promesse.”
Dragaggio
Il fatto che una buona terra sia estremamente importante per chi coltiva, per Plagron è praticamente ovvio e soprattutto molto scontato. “Se sai fino a che livello possono elevarsi le rese per metro quadrato, allora è ragionevole non fare concessioni in fatto di terra,” sostiene Bertels. “Eppure purtroppo capita ancora che la gente utilizzi della terra economica, di qualità inferiore, acquistata presso una rivendita di materiali per l’edilizia. Senza sapere però che si tratta in realtà e precisamente di terra di dragaggio. Nel terriccio economico viene usato spesso il fango degli scarichi, ossia di dragaggio, mischiato a cortecce di albero. Questo terriccio non deve essere usato per coltivare la cannabis! Noi effettuiamo delle ricerche serie per trovare i tipi di terra migliori.”
Plagron non vende direttamente ai coltivatori, ma fornisce i suoi terricci ai growshop. Questi ultimi traggono vantaggio dalle conoscenze scientifiche che ha accumulato Plagron in oltre quindici anni. “Ogni giorno, trascorro un’ora per informare i growshop su questo e quant’altro”, afferma Bertels. “Proviamo sempre ad aiutare la gente. Il servizio per noi è un aspetto chiave. Prima risolviamo il problema, poi cerchiamo di capire insieme al cliente come evitare il problema in futuro.”
Sebbene per Plagron il punto focale rimanga il biologico, l’azienda propone anche il fertilizzante biominerale per coloro che lo richiedono. “Vi era semplicemente domanda da parte dei clienti”, dichiara Bertels. “Vogliamo servire tutti i clienti, sia che vogliano coltivare col biominerale, sia in modo puramente biologico. Inoltre da noi devono poter trovare sia la terra, che il cocco o i granelli di argilla per Idroponica. Chiunque abbia a che fare con la coltivazione di cannabis, deve potersi rivolgere a noi.”
Erba da relax
D’accordo, il cliente ha diritto a scegliere il metodo e i prodotti per coltivare, ma qual è secondo Plagron il modo migliore? Secondo Bertels, “Al quarto posto c’è la coltivazione in lana di roccia, abbinata ai fertilizzanti chimici. Terzo posto: coltivare nel cocco con fertilizzanti chimici, e secondo posto: coltivare in terra con i fertilizzanti chimici. Al primo posto in assoluto c’è la coltivazione con terra a composizione biologica, abbinata al fertilizzante biologico. Chi se ne intende, sa che con questi elementi biologici si ottiene l’erba più rilassante.”
Alla Plagron l’avevano capito già quindici anni fa, ma ai dipendenti di Plagron fa piacere che adesso diano loro ragione anche gli altri produttori di fertilizzanti. “Prima ci chiamavano i bio-idioti”, ridacchia Bertels. “Adesso però tutti i concorrenti ci hanno seguito. Ogni produttore di fertilizzante che si rispetti oggigiorno offre anche una linea biologica.”
Plagron