L’Emilia-Romagna ha una legge sulle comunità energetiche
Con questa legge la Regione si impegna a coprire sempre di più i consumi con fonti rinnovabili, valorizzando progetti e azioni di coesione sociale
La legge sulle comunità energetiche è realtà. In Emilia-Romagna, la produzione collettiva di energia elettrica a impatto zero tramite fonti rinnovabili sarà, d’ora in poi, possibile su larga scala.
Non è la prima volta che la regione si interessa di autoconsumo collettivo. A Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, già nel 2020, era stato avviato un progetto di auto-produzione elettrica con sistema di accumulo per alimentare le utenze domestiche di un intero condominio e una flotta di veicoli elettrici, con risultati – monitorati dall’ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile) e dall’Università di Bologna – particolarmente positivi dopo un solo anno di attività.
Secondo la definizione fornita dal Gestore dei servizi elettrici (GSE), per comunità energetica si intende un insieme di consumatori di energia elettrica che hanno deciso di associarsi per produrre localmente e in modo condiviso, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio sostentamento.
Le CER sono soggetti giuridici autonomi fondati sulla partecipazione aperta e volontaria e controllati da “azionisti” o membri della comunità situati nelle vicinanze degli impianti di produzione elettrica detenuti dalla stessa. Possono far parte delle comunità energetiche persone fisiche, enti territoriali o autorità locali – tra cui sono ricomprese anche le amministrazioni comunali – e le piccole medie imprese, a condizione che la partecipazione alla comunità energetica non costituisca la principale attività commerciale e/o industriale.
Uno dei principali obiettivi della nuova legge regionale dell’Emilia-Romagna è, infatti, proprio il raggiungimento della decarbonizzazione e la limitazione della quantità di gas serra emesse dalla regione. Il recente corpo normativo prevede, inoltre, specifici bonus per le comunità energetiche in aree montane o composte da soggetti economicamente svantaggiati, maggiorazioni per le CER in cui saranno direttamente coinvolti i comuni e l’introduzione di un fondo rotativo per i condomini per finanziare l’acquisto di pannelli solari assicurare nel tempo un sostegno finanziario agevolato per l’acquisto degli impianti.