E se il Coronavirus ci portasse alla legalizzazione della Cannabis?
Non c’è niente da fare: dobbiamo restare a casa.
Con questo pensiero in testa trito un po’ di erba, la metto nella cartina e preparo il terzo joint della giornata. La cannabis mi aiuta a superare la depressione di vivere ai “domiciliari”, seppur volontariamente. Se esco per fare la spesa al supermercato vicino casa, con tanto di kit composto da mascherina, guanti, gel disinfettante e autocertificazione a cui allego foto del frigo vuota e lista della spesa di beni di prima necessità, mi viene l’ansia come se stessi trasportando 30kg di marijuana.
Tra la gente sta diventando contagiosa la paura di morire, che fa presa soprattutto su quelli a cui non gli è mai importato tanto di vivere: gli obesi, i tabagisti incalliti, i sedentari cronici, ecc.
Fino a qualche giorno fa cantavamo al balcone coi vicini. Era bello vedere le persone socializzare, nonostante i divieti. Poi è passato di moda, sia cantare al balcone che ricercare contatti umani. Forse la botta di grazia ce l’ha data l’auto della municipale col megafono.
Leggo per portare la mia mente lontano da questi muri. Ho trovato il tempo di scrivere a diversi amici e col trascorrere dei giorni ho riscoperto perché con molti di loro non ci sentivamo più. Mi alleno, perché voglio mantenere il mio corpo in forma e mangio bene anche perché risparmio molto se non compro cibo spazzatura.
Prendo il sole da dietro le finestre, un po’ come fanno i detenuti. Non dormo mai durante il giorno per evitare di perdere quell’equilibrio psicofisico messo seriamente a repentaglio dalla necessaria quarantena. Cerco di stare lontano dai social ormai saturi di autorevoli idiozie e la TV non è da meno. Rullo la ninna-canna, che agevola il mio sonno. Finisce così un’altra giornata da cittadino responsabile.
Sento suonare il telefono. È il Direttore che mi dice: “Peppe, Accendi subito la TV!” Non so come, ma sono già davanti il televisore. Trasmettono dalla sala stampa di Montecitorio, a reti unificate, un comunicato speciale. Parla il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, accompagnato da diversi Ministri. Ma che è questa roba, mi chiedo. Conte inizia il suo discorso con il solito tono rassicurante: “Non avrei mai creduto di dover pronunciare queste parole”.
Il Presidente si ferma alcuni secondi, dandomi il tempo di alzare il volume… “L’uomo si contraddistingue per la sua intelligenza. Capire di aver sbagliato è l’unico modo per cambiare in meglio il futuro. Niente sarà più uguale” …altra pausa, mentre io inizio ad avere seriamente paura. Ma noto che il viso di Conte è sorridente e conclude il suo discorso come non avrei mai potuto immaginare: “Cittadini, la cannabis è stata vietata per motivi che evidentemente hanno agevolato pochi imprenditori capitalisti, a discapito del resto del Pianeta. Oggi sappiamo che da questa pianta si ricavano innumerevoli cose a noi essenziali. È ormai provato scientificamente che il fiore di cannabis e i suoi derivati farmaceutici sono indispensabili nelle cure di svariate patologie. È in crescita la domanda di cannabis nel mondo. Un numero imprecisato di italiani che supera sicuramente i 3 milioni consuma regolarmente cannabis e sono quelli che stanno reagendo meglio alla quarantena a patto di avere una scorta di erba da fumare…” Sono scioccato dalle parole del Presidente!
“…autorizziamo dunque i maggiorenni a coltivare 5 piante di cannabis a persona. Il raccolto potrà essere consumato dal coltivatore o venduto allo Stato a 3 euro a grammo. Lo Stato provvederà a distribuirlo alle farmacie. Se, con la scusa che la cannabis è droga, abbiamo smesso di produrre quella fibra di canapa che ci permetteva d’essere primi al mondo per qualità, iniziamo legalizzando la Marijuana per risollevare l’economia e tornare a produrre tutto dalla Cannabis. È il Pianeta che lo chiede e noi saremo esempio.”
Sto piangendo.
In sala stampa è scoppiato il putiferio: i giornalisti scalpitano per porre le domande.
“Ma la salute pubblica?”, chiede il primo.
Risponde il Ministro della Salute: “È proprio a quella che abbiamo pensato: serve un antidepressivo. Già dedicarsi al giardinaggio fa bene; ha sentito parlare di orto-terapia? Inoltre la cannabis è un farmaco eccellente ed è anche la sostanza a effetto drogante meno tossica e più sicura del Pianeta. Faremo corsi on-line per essere certi della qualità delle produzioni, che in ogni caso verranno controllate in laboratorio e daremo consigli per un uso responsabile”.
“Ma non temete infiltrazioni di associazioni criminali?”, chiede preoccupato un altro.
Risponde il Ministro dell’interno: “Fino ad ora tutti abbiamo creduto che la legalizzazione agevolasse il narcotraffico, ma è vero il contrario, parlano i numeri! Chi proprio non ha tempo di dare l’acqua alle piante in balcone, potrà comprarla in farmacia con garanzia su qualità e a un prezzo conveniente”.
Interviene il ministro dell’Economia: “Molti italiani non hanno più soldi. Qualsiasi fondo destineremo alla popolazione genererà un debito che dovrà essere ripagato. Il Paese ha bisogno di produrre e cosa può essere più indispensabile di un farmaco miracoloso, di un antidepressivo naturale e di un prodotto ricercato in tutto il mondo? Negli USA, proprio durante proprio la pandemia, la cannabis è stata considerata un bene di prima necessità”.
Cala il silenzio in sala stampa e il ministro continua: “Si stima che il traffico di cannabis e derivati, prima del coronavirus, generasse un giro d’affari di oltre 10 miliardi… che aumentano se pensiamo alle spese per la repressione di produzione e consumo. Parliamo di cifre importanti ma non sufficienti, eppure da qualche parte si deve iniziare e lo facciamo abbandonando vecchi pregiudizi”.
“Ma non c’erano altre priorità?”, chiede un giornalista disorientato.
Risponde il ministro dell’Ambiente: “Certo che ci sono e le stiamo affrontando, ma dalla carta al materiale edile, dalla bio-plastica ai vestiti oltre l’80% degli oggetti necessari a vivere le nostre vite può e deve essere prodotto dalla cannabis. Questo permetterà di pulire l’aria, le terre e l’acqua. Sino ad ora abbiamo seguito quel modello capitalistico che mira al profitto. Da oggi ricerchiamo il benessere del cittadino e la sua integrazione col Pianeta”.
Il Ministro non ha ancora finito di parlare che sento un fastidio all’orecchio: è il gatto che mi sta leccando. Noooo!!! Era solo un sogno! Mi alzo, vado in bagno. Nel mentre mi domando se legalizzare la cannabis potrebbe risolvere tutti i problemi che sta generando questa terribile situazione. Io questo non lo so, ma certamente sarebbe un buon inizio.