E ora che si fa?
Sembrerebbe che in questi mesi i lavori del giardino siano esauriti, magari la pioggia e il freddo inducono a pensarlo, invece è tutto il contrario. Sono mesi in cui le nostre piante, arbusti, rosai e frutti hanno bisogno delle cure giuste in modo da predisporli alla prossima vegetazione primaverile in gran spolvero.
In ordine d’importanza la prima cosa è la potatura o controllo della vegetazione formatasi durante l’anno. Arbusti come lagestroemie, hibiscus, melograni dovranno esser potati in quanto la fioritura uscirà dai rami nuovi, altri come le Spirea arguta e vanhouttei, forsithie, Viburnum carlesii dovranno solamente essere sfoltiti leggermente, in quanto producono fioritura sui rami prodotti durante l’anno, quindi un intervento deciso porterebbe i fiori dritti dritti nelle fascine!
Le rose che siano a cespuglio, tappezzanti o rampicanti necessitano di una potatura di rinnovamento, in quanto producono i fiori sulla vegetazione nuova che uscirà dal taglio di questi giorni, infine la correzione della chioma delle alberature va spesso modellata.
A seguire, tanto per non rimanere inattivi, questo è il periodo giusto per le disinfezioni o trattamenti invernali. Alle rose dopo la potatura va eseguito il trattamento con la fatidica poltiglia bordolese speciale per bloccare l’insorgere di malattie fungine a primavera come la ticchiolatura. In tal senso è bene irrorare anche il terreno sottostante le piante, in quanto il depositarsi delle foglie ticchiolate durante l’autunno procura un letto di spore che a primavera con l’evaporazione del terreno rischia di riportare sulla nuova vegetazione questa fastidiosa malattia. Il trattamento con prodotti rameici come l’ossocloruro di rame deve essere eseguito anche sul frutteto soprattutto sui frutti come pesche, susine, albicocchi, ciliegi per evitare malattie come la bolla fastidiosissima e incurabile o il corineo dai mille forellini sulle foglie di albicocchi e sui ciliegi che, dopo la fioritura, lentamente ne impedisce la fruttificazione. Il trattamento su questi frutti dovrà ripetersi a febbraio, prima della fioritura.
Infine la concimazione cosiddetta di base, o meglio quanto serve come fertilizzante a tutte le piante perché possano essere alimentate durante l’intero anno vegetativo senza scompensi, in una parola sola la cornunghia e farina d’ossa, finalmente ora disponibile pellettata in confezioni da 5 e 25 kg, di facile distribuzione. Questo fertilizzante incomparabile per il nutrimento che apporta e per la persistenza nel terreno è distribuibile su qualunque tipo di pianta a radice legnosa.
Ed ora al lavoro, non c’è tempo da perdere, potrebbe piovere da un momento all’altro o peggio ancora nevicare, allora sì che ci rintaneremo a consultare cataloghi o gironzolare in internet a caccia di una pianta che non abbia il nostro vicino!
Buon inverno a tutti!!!