LapianTiamo

Due anni di LapianTiamo: il cammino dell’associazione fino ad oggi

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LapianTiamo nasce da una necessità. La necessità e l’urgenza che solo un malato che patisce costantemente può capire, perché, mentre tutti parlano del diritto di cura, lui, semplicemente, soffre. Naturalmente ci sono state altre associazioni e pazienti che, nell’impossibilità di sostenere i costi economici di una terapia, hanno auto-coltivato cannabis a scopo terapeutico. Il merito di LapianTiamo, che qualcuno ha criticato per l’eccesso di mediaticità, è quello di essere riusciti a far diventare il tema del diritto di cura con la cannabis un tema nazionale.

La nascita ufficiale dell’associazione no profit avviene il 29 gennaio del 2013: LapianTiamo viene fondata da Lucia Spiri, da suo marito William Verardi e da Andrea Trisciuoglio. Lucia e Andrea sono affetti da sclerosi multipla ed entrambi non si stancano mai di sottolineare i benefici che hanno ottenuto sperimentando la cannabis, sia per quello che riguarda gli spasmi, sia per la ripresa delle capacità motorie.

Da giugno 2013, dopo la manifestazione davanti a Montecitorio insieme ai Radicali, l’associazione continua con il proprio obiettivo di coltivare cannabis medicale e a fine gennaio 2014 avviene la consegna del raccolto: 15 barattolini di cannabis prodotta da 11 piante vengono consegnati ad Andrea Trisciuoglio e Lucia Spiri. «Naturalmente – ha sottolineato la segretaria dei Radicali Italiani Rita Bernardini – ho commesso un reato grave, abbiamo filmato tutto e lo porteremo alla Procura della Repubblica di Foggia, lo facciamo come disobbedienza civile».

L’obiettivo dell’associazione è quello di arrivare a coltivare cannabis, con l’aiuto di biologi e tecnici delle Università pugliesi, da vendere ad un prezzo accessibile ai pazienti iscritti all’associazione. Noi di Dolce Vita crediamo da subito nel progetto e il 5 agosto 2013 a Racale (LE) c’è stata la consegna dell’assegno di 4mila euro da parte di Dolce Vita ed Enjoint.com, a favore di LapianTiamo. Si è trattato di una cifra importante nel nostro bilancio, ma per noi, che dedichiamo le nostre vite per contribuire a restituire alla canapa la dignità che merita, pensiamo che quella in favore dei malati sia una delle battaglie più nobili. I soldi, aggiunti ad altre donazioni e al tesseramento soci, hanno permesso all’associazione di acquistare un terreno agricolo di 5.800 mq, per realizzare la tanto agognata semina (è il terreno che dovrebbe ospitare in futuro le coltivazioni del progetto pilota). La battaglia intrapresa ha trovato l’apporto delle istituzioni sia a livello locale, con il sindaco Donato Metallo, sia a livello regionale con Nichi Vendola.

È a marzo del 2014 che in Puglia viene depositata una legge in questo senso dal parlamentare Sergio Blasi. La proposta di legge si basa su due articoli e pone l’accento sull’avvio di progetti pilota per la coltivazione della cannabis a scopo terapeutico. 
A maggio si svolge invece la Puglia Cannabis Conference e a fine luglio il Consiglio regionale pugliese approva all’unanimità la legge che permette l’avvio di progetti pilota di coltivazione. Negli stessi giorni LapianTiamo comunica l’approvazione del proprio progetto pilota: «Per fare questo, da alcuni mesi ormai, è stata creata una SRL ad hoc in grado di coltivare, confezionare e distribuire la Cannabis Terapeutica attraverso un sistema controllato e strutturato, mantenendo i prodotti a prezzi accessibili a tutti (1,55 euro al grammo per quanto riguarda le infiorescenze è il calcolo fatto per ripagare le spese, ndr). ESILE, così si chiama la nuova s.r.l. guidata da LapianTiamo e dalle Istituzioni che ne faranno parte».

Arrivati a questo punto succedono tre cose: il silenzio da parte della politica nel dare risposte concrete, qualche voce dal mondo antiproibizionista si alza additando l’iniziativa come il tentativo di creare un monopolio sulla cannabis terapeutica, e il via libera dato allo stabilimento militare di Firenze, di proprietà dello Stato, per produrla. «Ma quale monopolio e monopolio – ci aveva risposto Andrea interrogato su questo punto – come si fa ad accusarci di voler creare un monopolio? LapianTiamo si batte per i diritti dei malati come noi. Io, a maggior ragione da quando sono malato, sognerei un monopolio per la cannabis terapeutica che permettesse di venderla a quel prezzo. Quello che mi ha molto deluso è che i maggiori detrattori del nostro progetto siano stati alcuni antiproibizionisti italiani. Siamo stati vittima di un “fuoco amico”, ma noi andiamo avanti».

Il 10 dicembre scorso ha incontrato in Parlamento i senatori Ciampolillo e Airola del Movimento 5 Stelle per applicare la legge pugliese a livello nazionale. Intanto si attendono risposte per il progetto pilota. «Ci sono altissime probabilità che il progetto venga accolto – ci ha raccontato William – e se non dovesse essere così faremo ricorso insieme a tutti gli iscritti di LapianTiamo. Stiamo lavorando con medici, farmacisti, avvocati e politici per far in modo che più malati possibili possano ottenere la cannabis medicale ad un prezzo giusto. Esile è nata semplicemente come necessità burocratica, per garantire la massima trasparenza, nel momento in cui partirà il tutto divideremo le quote tra malati, ospedali e università che ci appoggiano. Eravamo in 10, oggi siamo migliaia e stiamo cercando semplicemente di rendere l’accesso più facile ed economico per tutti».



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