Dove la cannabis è legale le morti per overdose diminuiscono del 25%
Legalizzare la cannabis ad uso terapeutico potrebbe risparmiare migliaia di vite umane, diminuendo anche del 25% le morti dovute ad overdose ed abuso di droghe legali, come antidolorifici a base oppiode da prescrizione e barbiturici. E’ il risultato di uno studio scientifico condotto in Stati Uniti e Canada e pubblicato dalla prestigiosa “American Medical Association”, la rivista ufficiale della maggiore associazione di medici e studenti di medicina degli States.
“UN CONCRETO MIGLIORAMENTO PER LA SALUTE PUBBLICA”. La ricerca ha stimato una riduzione delle overdose di circa 1.700 casi nei 13 stati Usa nei quali la cannabis terapeutica è legalizzata presi ad esempio. In più la diminuzione dei casi di decessi si accentua negli anni. Infatti, mentre dopo un anno di legalizzazione la diminuzione delle morti per abuso di altre sostanze è del 20%, negli stati dove la cannabis terapeutica è legalizzata già da sei anni il tasso di overdose è inferiore fino al 33% rispetto a quello registrato negli stati Usa dove la cannabis terapeutica non è legalizzata. Per fare un esempio basti pensare che nella sola Florida, dove la cannabis terapeutica è prescrivibile dal 2011, il numero delle morti per abuso di farmaci oppiodi è passato da 3.828 a 2.577 in un anno. Secondo Marcus Bachhuber, ricercatore del Medical Center di Philadelphia, “i risultati di questa ricerca dimostrano chiaramente come le leggi sulla cannabis terapeutica portino un concreto miglioramento per la salute pubblica”.
ASSUMERE CANNABIS DIMINUISCE IL RISCHIO DEI COCKTAIL DI FARMACI. Secondo gli autori della ricerca il prossimo passo deve essere quello di comprendere scientificamente le ragioni di come la cannabis terapeutica contribuisca a diminuire questi numeri. “I numeri non dimostrano le relazioni di causa ed effetto”, hanno specificato. Secondo i ricercatori “non va sottovalutato il possibile cambiamento culturale che si verifica laddove la cannabis terapeutica è legale”. Mentre dal punto di vista più strettamente clinico la cannabis potrebbe influire sia sostituendo in parte o del tutto l’effetto antidolorifico ricercato negli oppiodi da parte dei malati, ma con effetti collaterali molto minori, sia agendo a livello psicologico nelle persone che assumono droghe da prescrizione (oppiodi, barbiturici, ecc) come antidepressivi o anti-ansia. In questi casi, secondo la ricerca “la cannabis con il suo effetto rilassante potrebbe giocare un ruolo decisivo nell’evitare pericolosi cocktail di farmaci”.