Editoriali e contenuti

Dolce Vita 29 – Luglio/Agosto 2010

2014-09-17 01.29.51 pmNella mia visione noi siamo parte di un movimento che è più grande, più profondo e più esteso di quanto noi stessi sappiamo o siamo in grado di sapere. Vola al di sotto e molto aldilà del radar dei media, è non violento, è nato dalla società civile, non ha bombe a grappolo, eserciti o elicotteri. Non possiede un’ideologia centrale, a capo non c’è un vertebrato maschio. Questo movimento senza nome, è il movimento più variegato che il mondo abbia mai visto. La stessa parola “movimento” secondo me è troppo ristretta per definirlo. Nessuno ha dato inizio a questa visione del mondo, nessuno ne è a capo, non c’è ortodossia, è globale, senza classi inappagabile ed instancabile. Una conoscenza condivisa sta sorgendo spontaneamente da diversi settori, economici, culture, regioni e comunità. Sta crescendo e si sta diffondendo in tutto il mondo senza eccezioni. Ha molte radici, ma quelle iniziali provengono dalle culture indigene, dai movimenti ambientalisti e per la giustizia sociale. Questi 3 settori e le loro branchie si stanno intrecciando, prendono forma e si estendono. Non è più semplicemente una questione di risorse, di pressioni o di ingiustizie, questo è fondamentalmente un movimento per i diritti civili e umani, è un movimento democratico. Questo è il mondo che verrà.

Quello che vedete qui è solo l’inizio di una lunga lista di almeno 130.000 organizzazioni che in tutto il mondo lavorano per la giustizia sociale ed ambientale. E’ una stima per difetto, potrebbero essere 250.000 gruppi o forse anche 500.000. Sono certo che leggendoli, la maggior parte di questi nomi, non vi saranno familiari, neanche noi abbiamo una vaga idea di quanto grande sia questo movimento. Esso si basa sulle affinità, la comunità, la simbiosi. E’ la Terra che risponde, che si sta svegliando. Quelli che vi sto mostrando sono vostri simili e ciò vi può dare un’idea di quanto sia grande questo movimento. Se avessi avviato questo video venerdì mattina alle 9 quando è iniziata la conferenza e lo avessi lasciato scorrere tutto il venerdì e tutta la notte, tutto il sabato e tutta la notte, tutta la domenica e tutta la notte e tutto il lunedì, ancora non avremmo visto ogni nome di ogni gruppo del mondo, che siamo noi.

E’ qualcosa di talmente nuovo che non riusciamo a riconoscerlo, perché siamo abituati agli eserciti, ai governi, alla guerra, alle chiese, alle religioni, perché non c’è un presidente per quello che stiamo facendo. Quello che voi state creando è completamente sconosciuto. Questo movimento è ovunque, senza un centro, non ha un unico portavoce. E’ in ogni paese, in ogni città del pianeta, è all’interno di ogni tribù, in ogni razza, in ogni cultura, in ogni gruppo etnico al mondo. Questa è la prima volta che sul pianeta Terra sorge un movimento potente e non ideologizzato. Nel corso del ventesimo secolo le grandi ideologie sono state venerate al pari delle religioni, hanno dominato le nostre convinzioni. Sono le ideologie che hanno governato, il capitalismo, il socialismo, il comunismo. Le ideologie hanno fermato la Terra, blindandola, hanno combattuto per avere il controllo delle nostre menti, del nostro territorio, il che non è stato piacevole. Le ideologie vi hanno raccontato che la salvezza si trovava nell’affermazione di un solo modello, ma noi sappiamo dove si trova la salvezza. Lo sappiamo in quanto biologi e come organizzatori delle comunità, lo sappiamo dall’ecologia. La salvezza si trova nella diversità. Questo movimento è la risposta immunitaria dell’umanità per resistere e guarire dalla malattia della politica, dall’economia avvelenata e dal deterioramento degli ecosistemi causati dalle ideologie. Tocca a noi decidere come saremo, chi saremo. Questo è ciò che vuol dire ricostruire; questa è la capacità di risposta. Che ha a che fare con le possibilità e le soluzioni. L’umanità sa cosa deve fare.

Paul Hawken (presentazione del libro “Moltitudine Inarrestabile”)

(editoriale numero 29)

 



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