Dolce Vita 117 marzo/aprile 2025

La cannabis torna ad essere sotto attacco negli Stati Uniti dove, nell’ultimo periodo, sono state approvate misure che revocano l’accesso dei pazienti alla cannabis terapeutica, impongono tasse di vendita proibitive sulla marijuana, mettono al bando prodotti con più del 15 percento di THC, stabiliscono sistemi obbligatori di sorveglianza e tracciamento per tutti gli acquisti per uso adulto. Lo ha denunciato Norml, associazione antipro americana, mentre gli attivisti chiedono a Trump di invertire la rotta e realizzare l’ultimo passo che manca alla cannabis d’oltreoceano, quello della piena legalizzazione federale.

E anche nel Vecchio continente la situazione non è rosea. Mentre ci aspettavamo la realizzazione del secondo pilastro in Germania, con quella che sarebbe diventata la prima legalizzazione vera e propria in Europa, il governo è saltato e i conservatori sono tornati al potere. Se da una parte non torneranno indietro su ciò che è già stato fatto – e quindi autoproduzione e cannabis social club – dall’altra è difficile che spingano per completare la riforma.

Intanto prosegue la legalizzazione in salsa olandese, con la sperimentazione della produzione controllata, mentre in Repubblica Ceca un emendamento prova a forzare la discussione sulla legalizzazione. Ma la vera novità arriva dalla Svizzera, il Paese storicamente neutrale, che è nel cuore dell’Europa per la sua posizione ma fuori dall’Unione europea. Ebbene, mentre è ancora in corso la legalizzazione sperimentale che coinvolge diverse città, è stato approvato a maggioranza un nuovo progetto che potrebbe portare direttamente alla legalizzazione, senza dover aspettare la fine di questo progetto che sta già dando importati dati e informazioni.

E in Italia? Aspettiamo i tribunali e le azioni del governo. Mentre siamo ancora in attesa della sentenza del Tar sul decreto CBD e si moltiplicano le proteste per il ddl Sicurezza nella sua interezza, arrivano anche le prime spaccature all’interno della maggioranza con Forza Italia che ha dichiarato il suo appoggio alla petizione delle associazioni italiane fatta al Parlamento europeo per scongiurare i divieti che sarebbero imposti.

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