“Distribuzione controllata nei negozi”, la legalizzazione secondo la Germania
Non sono passate nemmeno due settimane da quando ci chiedevamo se la Germania sarebbe stato il paese che avrebbe guidato la legalizzazione della cannabis in Europa, e dalla formazione del nuovo governo arrivano le prima conferme. I Socialdemocratici (SPD), i Verdi e il Partito Liberale Democratico (FDP), e cioè i 3 partiti che formano la nuova coalizione di governo, hanno comunicato nei giorni scorsi di aver trovato un accordo per implementare la legalizzazione ricreativa della cannabis.
Come funzionerà la legalizzazione della cannabis in Germania
Secondo la testata Die Zeit, la cosiddetta “coalizione semaforo” vuole introdurre una “distribuzione controllata di cannabis per gli adulti a scopo di consumo in negozi autorizzati”. Questo “controllerebbe la qualità, impedirebbe il passaggio di sostanze contaminate e garantirebbe la protezione dei minori“, secondo l’accordo di coalizione, che è stato messo a disposizione della Deutsche Presse-Agentur di Berlino mercoledì da diverse fonti di tutti e tre i partiti.
Secondo Der Spiegel, altra importante testata tedesca, “la legge sarà valutata dopo quattro anni per quanto riguarda i suoi effetti sociali” e che “i tre partiti vogliono anche espandere i modelli per il cosiddetto controllo delle droghe e le misure di riduzione del danno“. Ad esempio con il “drugchecking” che permette agli utenti di far controllare la composizione chimica delle droghe acquistate illegalmente e quindi di essere avvertiti degli ingredienti particolarmente pericolosi.
Allo stesso tempo, i partiti vogliono inasprire i regolamenti sul marketing e la sponsorizzazione di alcol, nicotina e cannabis.
Gli argomenti per la legalizzazione sono in gran parte gli stessi per la SPD, i Verdi e la FDP – e hanno a che fare solo indirettamente con il risvolto economico che la legalizzazione potrebbe portare: la vendita controllata prosciugherebbe il mercato nero illegale, e questo permetterebbe anche una migliore protezione dei giovani. Ultimo ma non meno importante, è sbagliato criminalizzare milioni di consumatori di cannabis.
Le reazioni in Italia
“La Germania è l’ennesimo Paese che va verso la legalizzazione della cannabis, ormai una normalità negli Stati democratici e civili. Se l’Italia non si muove, sarà destinata a prendere lezione dagli altri. Riprenderemo nelle prossime settimane l’iter di questo provvedimento, un contributo che va nella direzione dello svecchiamento delle nostre norme”, ha scritto Mario Perantoni, deputato del M5S e presidente della Commissione giustizia dove è stata proposta la legge per l’autoproduzione di cannabis.
Il Comitato Promotore del Referendum sulla cannabis invita il Governo italiano a guardare all’esperienza tedesca e a “adottare una posizione neutrale relativamente al referendum quando questo sarà davanti in Camera di consiglio l’anno prossimo” si legge in una nota di Marco Perduca, Antonella Soldo, Riccardo Magi e Leonardo Fiorentini del Comitato. “Alla vigilia della VI Conferenza Nazionale sulle Droghe, dove sappiamo non si parlerà del referendum, il Governo almeno si dichiari neutrale per consentire la tenuta del voto per legalizzare la cannabis l’estate prossima” conclude il Comitato Promotore del Referendum Cannabis.
Cosa fanno gli altri paesi europei
E intanto ci sono i primi paesi europei che si sono già mossi. Il Lussemburgo ha da poco annunciato di voler procedere con la legalizzazione dell’autoproduzione di cannabism, permettendo la coltivazione di 4 piante per famiglia, mentre Malta ha annunciato di seguire la stessa strada.