Discesa… fuori pista
Con l’avvicinarsi dell’inverno si avvicina anche l’annuale appuntamento dell’apertura della stagione sciistica invernale, in tutte le località attrezzate in Italia e all’estero. Tra piste affollate di traffico, regole sempre più rigide, limiti di comportamento, e l’alto rischio di incidenti con altri sciatori, indirizza qualcuno alla ricerca di percorsi alternativi per praticare, in tutta sicurezza, emozionanti discese fuori pista.
Si tratta di discese da effettuarsi al di fuori dei tradizionali impianti che, date le caratteristiche, impongono una certa preparazione e altre accortezze che rendono questa disciplina più impegnativa ma al tempo stesso più ricca di emozioni, rispetto ad una normale discesa. Si scia sulla neve fresca, gli sci si fanno leggeri e si affonda nella neve, saltellando e sprofondando, sollevandone di nuova ad ogni cambio di direzione, in discesa ripida o più dolce, assaporando il silenzio e la pace della montagna. Si pratica sia con gli sci, che con lo snowboard. Quest’ultimo, a detta di molti, garantisce un divertimento maggiore, consente di curvare meglio nella neve profonda, di sfruttare l’effetto galleggiamento della tavola, mantenere un ritmo di discesa più elevato a fronte di un affaticamento minore.
Sciare fuoripista oltre ad essere una tecnica è comunque un’arte, e non basta trovare la neve fresca: richiede dedizione e attenzione e bisogna conoscere le regole elementari per non far male a se stessi e agli altri. Per trovare luoghi ideali per una discesa volta ad immergersi in una natura deserta e selvaggia, si devono studiare prima le caratteristiche del territoro, conoscere bene le condizioni metereologiche, le temperature, il vento, e si possono effettuare le valutazioni del terreno al fine di riconoscere eventuali valanghe precedenti. E’ importante andare a cercare e studiare di persona il percorso tra canali e pendii e saggiare la neve alla ricerca della sofficità perfetta, e per evitare spiacevoli sorprese.
Molte sono le scuole che sono nate per offrire corsi a tutti i livelli, per imparare a sciare fuoripista, ad affinare l’abilità nella ricerca, a riconoscere le condizioni di pericolo e a ricercare la massima sicurezza; organizzano uscite per introdurre gli sportivi a questa tecnica, praticamente ovunque ci sia una montagna e naturalmente della neve fresca. Si pensa erroneamente che il fuoripista sia difficile e/o pericoloso. Non è sempre così, anche se non bisogna dimenticare che in condizioni di neve fresca, un rischio minimo c’è sempre.
Prima di uscire per un fuoripista, dunque, è indispensabile conoscere i luoghi e le potenziali condizioni del terreno e metereologiche, ed essere attrezzati a tutto. Non si esce mai da soli, e non senza l’attrezzatura, una piccola scorta di cibo, una pala (nel caso ci si dovesse scavare un ricovero per la notte, oppure un’uscita, o ancora per estrarre un altro sciatore), un cellulare, e una sonda (per poter localizzare il punto esatto per soccorrere uno sciatore sepolto). Serve anche una “Arva”, un apparecchio che emette un segnale radio e permette di comunicare con l’esterno anche se si è sepolti sotto la neve. Quello delle valanghe è un problema da non sottovalutare, inoltrandosi in discese su neve fresca. Il pericolo maggiore sono i cambiamenti repentini di temperatura, che potrebbero aver reso instabile il fondo, facendolo crollare al passaggio dello sciatore. Quando si scia fuoripista occorre prestare sempre attenzione al percorso, tracciandolo mentalmente e rielaborandolo al mutare delle condizioni. Concentrazione, dunque, per evitare di avere spiacevoli incidenti e per poter uscire da potenziali situazioni di pericolo.
Il trasferimento al luogo di partenza per la discesa può avvenire in diversi modi: a piedi in scalata o tramite elicottero nei luoghi più estremi o, in posti più organizzati e attrezzati, una funivia o simile… e ove le condizioni lo permettono, si può preparare un percorso facile o più complicato… per entrambi la particolarità di questa tecnica è l’esclusività dell’esperienza. In un fuoripista di neve immacolata e fresca, si è sempre i primi a violare la purezza di quell’ambiente incontaminato e vergine.
Nei percorsi estremi – ripetiamo che a volte si concludono con una devastante slavina o valanga – molti sciatori si esprimono in notevoli evoluzioni, che riprendono loro stessi al fine di realizzare video promozionali per sé stessi o per sponsorizzazione, o per pura passione che porta alla ricerca dei propri errori al fine di raggiungere il miglior livello possibile, o ancora per regalare al mondo una discesa mozzafiato.
Vi rimandiamo come sempre a cercare ulteriori informazioni sulla rete, per trovare scuole o gruppi di persone appassionate, che si incontrano per organizzare discese fuoripista. Il tutto, ovvio,… responsabilmente. Buon fuoripista.
a cura di Maurizio