Disabile scrive al papa: trovo sollievo solo con la cannabis, ma l’Asl non me la passa
Enrico Bottaccio è disabile al 100% e per la sua patologia esiste un solo farmaco che lo fa stare meglio: il bedrocan, cioè la cannabis terapeutica. Ma in Italia, a parte le poche regioni che hanno legiferato sulla questione, il servizio sanitario non copre le spese per questo farmaco, che rimane a carico dei malati. L’Ausl 13 di Novara, la sua città, richiede ad Enrico 1314,50 euro per ogni tre mesi di fornitura, 600 dei quali da versare anticipatamente come acconto. Ma Enrico percepisce appena 280 euro mensili come pensione d’invalidità e non può lavorare, quindi non può certo sostenere i costi di una cura che ne costa quasi 450 al mese.
“SOLO CON LA CANNABIS TROVO SOLLIEVO”. La sindrome che lo ha colpito provoca ad Enrico forti dolori al petto, ed in assenza della cannabis, afferma “mi vedo obbligato ad assumere paracetamolo ed antidolorifici e all’occorrenza anche la morfina, altrimenti non dormo e la disperazione la fa da padrona, tanto che a volte mi viene voglia di volare dal balcone”. Per denunciare la sua condizione Enrico Bottaccio non è nuovo ad azioni coraggiose. Nel dicembre scorso, mentre sui giornali cappeggiava la notizia che il suo presidente di regione, il leghista Cota, si era fatto rimborsare pure le mutande verde-lega, per protesta salì sul tetto della sua abitazione minacciando di buttarsi di sotto. I media parlarono di lui, le autorità si riempirono di promesse per convincerlo a scendere dal tetto. Poi il nulla. “Ho parlato con tutti i medici con i quali ho avuto a che fare, dallo specialista della mia patologia per arrivare al Direttore Sanitario – afferma – la mia assistente sociale e l’assessore alle Politiche Sociali hanno fatto anche esplicita richiesta di intervento ai vertici della Ausl 13”, senza successo.
LA LETTERA A PAPA FRANCESCO. Ora Enrico ha deciso di scrivere a papa Francesco, una lettera che è un grido d’appello per una cura che, di fatto, gli viene negata, per “questioni ideologiche mascherate da questioni economiche”. Una lettera già pubblicata sul suo blog dove ogni giorno testimonia la sua battaglia, all’interno della quale Enrico dice al papa: “Mi rivolgo a Lei come ogni giorno mi rivolgo a Dio, perché non riesco più ad andare avanti: sono stato colpito da una sindrome rara contratta in ospedale, a seguito di una cura errata, a tutt’oggi sono costretto ad assumere cannabinoidi per poter sopravvivere, senza i quali sono vittima di dolori atroci che mi condannano a stare a letto accartocciato su mè stesso”. Nel frattempo, visto che la sua malattia non può attendere i tempi di Ausl, politici e papi, Enrico ha attivato una raccolta fondi (a questo link) per chiedere a tutti di dargli una mano con una offerta per sostenere i costi per il Bedrocan. Di seguito la lettera integrale, pubblicata da Enrico sul suo blog.