Il diritto all’igiene personale in carcere
Quando si parla di dignità e salute, l’igiene conta. Ecco come funziona in carcere
Nei nostri penitenziari, strutture spesso fatiscenti in cui regna il sovraffollamento endemico e si fa
abuso di benzodiazepine, l’igiene non è un tema di cui si sente discutere, eppure, se ci pensate è alla base delle dignità umana non solo un aspetto importante per la sua salute.
In carcere quando l’acqua non è razionata, l’igiene personale è demandata a una doccia quotidiana, che si può fare in “ambiente comune” a turni di 4/5 detenuti, in modo che la Polizia Penitenziaria possa vigilare che all’interno delle docce non avvengano “regolamenti di conti”, o semplici scaramucce. Vi sono orari per usufruire delle docce, variabili a seconda degli istituti di pena, in funzione dei turni degli agenti. In doccia si lava anche la propria biancheria intima, particolare importante, soprattutto per i detenuti che non beneficiano dei colloqui nei quali si ricevono i cambi.
L’amministrazione penitenziaria provvede a fornire sapone a coloro (più di quanti si tende a pensare) che non hanno i soldi necessari per comprarlo; gli altri se lo prendono nella spesa del sopravvitto.
L’altra parte dell’igiene è quella che riguarda la pulizia della cella, decisamente più complicata nei
“celloni”, cioè in quegli ambienti dove sono rinchiusi a volte anche 10 o più uomini. Nei “cubicoli”,
ambienti creati per ospitare una persona (4mx2m) ma che ne ospitano quasi sempre 2, a volte 3, le
operazioni di pulizia e i turni per la stessa sono meno complicati.
In alcuni casi, soprattutto per chi deve scontare pene lunghe, la pulizia diventa maniacale. Ho visto
detenuti riciclare gli spazzolini da denti per pulire le “fughe” tra una mattonella e l’altra. Una volta
alla settimana, in molte celle viene fatta la “saponata”, che prevede la rimozione dal pavimento di
ogni cosa (tranne degli sgabelli che sono imbullonati al pavimento) indi lo spargimento di acqua e
detersivo ovunque che viene poi raccolto con lo straccio, rimesso nel secchio e buttato via. La
pulizia della cella va comunque eseguita ogni giorno, solitamente la sera, dopo la cena.
A proposito di questa, un aspetto minore ma non meno importante, riguarda la conservazione degli alimenti, che, se d’inverno possono essere messi fuori dalla finestra spesso vicino alle scarpe, nella stagione calda vanno acquistati e consumati in tempi stretti, per evitare il proliferare di colonie batteriche.
Per la pulizia delle coscienze non v’è un protocollo particolare, solitamente la delega è ad personam.