Cronache da dietro il cancello

Dimenticati a reti unificate: in fondo, a chi importa dei reclusi?

Dimenticati a reti unificate: in fondo, a chi importa dei reclusi?

Forse non tutti sanno che all’interno degli istituiti di pena nazionali l’accesso alla rete è vietato ai reclusi, dato che potrebbero utilizzarlo per lanciar messaggi criptati e tornare ad agire nel mondo criminale dal quale sono stati esclusi con il loro arresto. Il principio è inconfutabile, sostanzialmente le comunicazioni via web andrebbero a sostituire i “pizzini” che un tempo veicolavano le istruzioni dei boss mafiosi o presunti tali.

Il rovescio della medaglia è che questo rende ancor più “arretrati” coloro che, dopo aver scontato una lunga pena, rimetteranno piede fuori. Così facendo infatti si impedisce loro di dotarsi di quegli strumenti che un domani potrebbero salvarli dal ricadere nella tentazione del crimine, a meno che non venga sancito il principio (anticostituzionale) per cui riabilitare coloro che transitano nelle patrie galere è qualcosa di cui possiamo smettere di preoccuparci.

D’altronde a dimenticare si fa in fretta.

Il Presidente Mattarella ha tenuto come di consueto il suo discorso di fine anno, che potete riascoltare anche in Rete. A differenza di molti suoi predecessori non ha menzionato i carcerati, ai quali in passato la massima carica dello Stato si premurava di esprimere la propria vicinanza, infondendo loro speranza.

Il 2018 si è chiuso con 65 suicidi di detenuti e 2 suicidi di guardie carcerarie. Numeri agghiaccianti per un paese civile, a meno che non sia un modo per rinstaurare la pena capitale senza dichiararlo esplicitamente. Negli Stati Uniti, paese dove la pena capitale è ancora in vigore in molti stati, l’anno peggiore tra quelli recenti è stato il 2014 con 35 esecuzioni. «La civiltà di una nazione si riconosce dalle condizioni delle proprie prigioni» ha scritto Bertold Brecht, ma l’andazzo generale è molto più preoccupante; anche senza guardare alla condizione delle nostre prigioni, basta fermarsi a quella delle nostre periferie e ai 18 milioni di nuovi poveri reali che ci sono in Italia da quando un’Europa cieca e governata dalla finanza detta le regole e impone sacrifici che somigliano sempre di più alla schiavitù che un tempo veniva imposta con le armi e cha adesso viene esercitata con il controllo e l’accesso al credito, sistema decisamente meno costoso e più “pulito”.
Buon anno a tutti.

Dimenticati a reti unificate: in fondo, a chi importa dei reclusi?



grafica pubblicitaria sponsor canapashop

SOSTIENI LA NOSTRA INDIPENDENZA GIORNALISTICA
Onestà intellettuale e indipendenza sono da sempre i punti chiave che caratterizzano il nostro modo di fare informazione (o spesso, contro-informazione). In un'epoca in cui i mass media sono spesso zerbini e megafoni di multinazionali e partiti politici, noi andiamo controcorrente, raccontando in maniera diretta, senza filtri né censure, il mondo che viviamo. Abbiamo sempre evitato titoli clickbait e sensazionalistici, così come la strumentalizzazione delle notizie. Viceversa, in questi anni abbiamo smontato decine di bufale e fake-news contro la cannabis, diffuse da tutti i principali quotidiani e siti web nazionali. Promuoviamo stili di vita sani ed eco-sostenibili, così come la salvaguardia dell'ambiente e di tutte le creature che lo popolano (e non solo a parole: la nostra rivista è stampata su una speciale carta ecologica grazie alla quale risparmiamo preziose risorse naturali). ORA ABBIAMO BISOGNO DI TE, per continuare a svolgere il nostro lavoro con serietà ed autonomia: ogni notizia che pubblichiamo è verificata con attenzione, ogni articolo di approfondimento, è scritto con cura e passione. Questo vogliamo continuare a fare, per offrirti sempre contenuti validi e punti di vista alternativi al pensiero unico che il sistema cerca di imporre. Ogni contributo, anche il più piccolo, per noi è prezioso. Grazie e buona lettura. CONTRIBUISCI.
grafica pubblicitaria sponsor plagron

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio