Qual è la differenza fra ecovillaggio e cohousing?
Spesso confuse, si tratta di realtà differenti che stanno attirando l'interesse di un crescente numero di persone
“Consumare in maniera responsabile è condizione necessaria, ma non sufficiente. Perché non c’è salvezza individuale”. Queste sono le parole di Maurizio Pallante, fondatore del Movimento della Decrescita Felice.
Infatti, per migliorare le condizioni ecologiche, sociali, della mobilità e tutto quanto rientra nell’ambito della sostenibilità, bisogna agire in maniera collettiva. Gruppi di persone, in ambiente rurale, urbano o extraurbano, che vogliono salvaguardare l’ambiente e desiderano muoversi nella stessa direzione per ottenere risultati omogenei e incisivi.
Esistono varie forme di conformazione collettiva. Due delle principali, che in questo periodo sono molto attuali, sono il cohousing e gli ecovillaggi. Quando parlo di queste soluzioni di collettività la prima domanda che sorge è: esiste differenza fra loro? La risposta è si.
COSA SI INTENDE PER ECOVILLAGGIO
Gli ecovillaggi, di cui, per quanto riguarda la situazione italiana, esiste alla pagina di Rive un elenco ufficiale seppur non esaustivo, hanno una connotazione tipicamente rurale, che fa sì che in essi siano praticate principalmente attività legate alla terra (allevamento e agricoltura), cosa che invece non può avvenire negli edifici utilizzati per il cohousing.
Inoltre, negli ecovillaggi solitamente c’è una condivisione di beni e di spazi.
La coabitazione negli ecovillaggi, che spesso e volentieri raccontiamo su Dolce Vita nel tentativo di fare una mappatura che possa essere di ispirazione e riflessione, può risultare per qualcuno un po’ “estrema”.
COSA SI INTENDE PER COHOUSING
Nei cohousing, che possono avere varie forme, da un palazzo a una serie di case singole ravvicinate, ogni abitante o famiglia ha il proprio appartamento (nonché il proprio lavoro e il proprio reddito), ma tutti hanno accesso a delle aree comuni che fanno da collante per la comunità.
Possono essere la cucina, la lavanderia, dei laboratori, le aree per i bambini, palestre, biblioteche, stanze della musica, camere per gli ospiti, piscine e uffici, e tutti contribuiscono in maniera attiva all’amministrazione della proprietà. Questo ha come vantaggio una riduzione dei costi di gestione e una socialità viva.
Il cohousing è, al momento, l’espressione più palese della collaborazione diretta fra abitanti di un luogo che decidono di puntare al raggiungimento della sostenibilità condividendo elementi di vita materiali e immateriali, in un ambito prettamente urbano o periurbano.