Detenuto hacker blocca i computer della prigione
Douglas Harvard, 27enne, originario degli Usa, nel 2005 decide di trasferirsi in Inghilterra. Famoso e ricercato hacker nel 2009 viene arrestato e accusato di truffa internazionale, attraverso la creazione di carte di credito e account bancari fasulli per un ammontare di oltre £6.5.m. Harvard è stato arrestato a seguito di un’indagine del centro investigativo National Hi-Tech Crime Unit (NHTCU). Condannato a 6 anni presso il carcere di Renby, contea di Nottingham, e li che sta scontando la sua pena.
Douglas a distanza di 4 anni dalla fine della sua pena si trova protagonista di una notizia che in Inghilterra ha fatto molto clamore e polemica. Un giorno qualsiasi di detenzione Douglas chiede di poter usare i computer della prigione per creare una stazione tv interna da poter utilizzare, ovviamente chiedendo un pc che gli permetta di eseguire un certo tipo di programmazione. Le guardie senza chiedere nessun permesso speciale lasciano usare il computer al detenuto-hacker che nel giro di qualche ora riesce ad entrare nel sistema del carcere, creando, poi, una serie di password che gli hanno permesso di non far entrare nessuno all’interno del sistema, bloccandolo.
Una fonte dal carcere dice: “E’ incredibile che ad un criminale condannato per crimini cibernetici è stato consentito l’accesso incontrollato al disco rigido. Ha messo in piedi una tale matrice elaborata di password che hanno dovuto chiamare una ditta specializzata per far funzionare di nuovo il sistema.” Nel frattempo Douglas è stato punito con l’isolamento suscitando, però, polemica su quanto un carcere e coloro che lavorano all’interno riescano davvero a controllare e garantire sicurezza a tutti i cittadini. Proprio perché fornire il libero accesso ad un condannato per truffe informatiche non è affatto una buona idea.