Degustare i fiori
Dopo svariati articoli dedicati quasi esclusivamente al vino, questa volta parleremo di degustazione dei fiori. Sono sempre più frequenti i viaggi nelle capitali europee grazie ai costi notevolmente bassi dei voli low cost, e dalle statistiche una delle mete preferite dagli italiani è Amsterdam. C’è da scommettere che la grande maggiorparte di loro finirà per passare una o più serate in un Coffee Shop, anche solo per il piacere che si trova a poter fare un gesto quotidiano in pubblico, senza doversi sentire un criminale e rischiare anni di galera.
Bene per fare questo proverò a dare qualche indicazione per valutare i preziosi fiori, prendendo spunto dalla mia esperienza sulla valutazione del vino. Da segnalare innanzitutto un vertiginoso calo di qualità generale dell’erba a disposizione nei Coffee Shop olandesi negli ultimi anni.
Proprio come il vino, anche l’erba si valuta con esami visivi, olfattivi e gustativi, con l’aggiunta dell’effetto. All’esame visivo andremo a valutare l’assenza di semi, l’aspetto e il colore generale, come si presenta e come si rompe, inoltre valuteremo la consistenza dei fiori, la presenza di cristalli, il colore dei fiori stessi e degli steli.
Per l’olfattiva andiamo a ricercare tutti quei sentori che il fiore emana, prima e dopo averla schiacciata tra le dita, operazione con cui valuteremo anche la quantità di resina. Appena uscita dal grinder emana anche altri odori. Infine valuteremo il profumo anche da “bruciata”.
Per la gustativa potremo aprire un tavolo di discussione sul come degustarla, purtroppo non c’è lo spazio per poter citare tutti i modi, io consiglio di fumarla senza tabacco, che ne altera completamente il gusto e anche l’effetto. L’ideale sarebbe un buon vaporizzatore, se non funziona bene è inutile. Un altro consiglio è di usare carta di qualità superiore, a lungo andare i danni provocati dalla carta e dalla colla potrebbero superare l’immaginario. Sono diffuse cartine di canapa e colla in gomma naturale, ottime anche in carta di riso purché di buona qualità e con la colla naturale. Il primo fattore da valutare la persistenza dei sapori. Poi la dolcezza, frutta a bacca rossa, confettura, vaniglia, agrume, miele, erbe aromatiche e spezie, come l’incenso il cuoio e il legno, i floreali, frutti secchi, erbacei e vegetali, profumi tostati, di animali.