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Ddl sicurezza: approvato alla Camera l’emendamento che vieta la canapa

Il divieto non è ancora legge. Nonostante l'approvazione della Camera, manca ancora il voto del Senato

emendamento canapa

La Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento del Ddl sicurezza che equipara la canapa industriale ad una droga, rendendola illegale, lo ha comunicato Canapa Sativa Italia (CSI).

«La battaglia – però – è tutt’altro che conclusa», conferma l’associazione. Infatti, il divieto non è ancora legge. Manca ancora il voto al Senato, che potrebbe «bloccare definitivamente questa norma fallace».

Già diverse settimane fa, il Presidente di CSI Mattia Cusani aveva confermato a DolceVIta che l’associazione si sta muovendo, sia in campo europeo che internamente, per bloccare questo emendamento.

Ne varrebbe l’integrità dell’intero settore canapicolo italiano, che oggi conta circa 3mila aziende e 11mila lavoratori, che per questioni puramente ideologiche vedrebbero i loro sforzi, tempo e investimenti sfumare via in un attimo.

MANCA IL SENATO: L’EMENDAMENTO APPROVATO DALLA CAMERA NON È ANCORA LEGGE

«La decisione del Governo italiano di proseguire con questo provvedimento, nonostante l’opposizione unanime delle organizzazioni di categoria, rappresenta un grave errore», ha dichiarato Mattia Cusani.

Un’errore talmente grave che ha visto tutte le principali associazioni per l’agricoltura in Italia: Coldiretti, CIA e Confagricoltori schierarsi contro l’emendamento del governo.

«Siamo fiduciosi che questa norma verrà rigettata sia dal Senato che dalle corti europee. Il settore continuerà a operare, e le infiorescenze di canapa verranno comunque commercializzate e importate legalmente», ha concluso il Presidente di CSI.

La possibile entrata in vigore della legge infatti, stonerebbe con la decisione presa proprio ieri dal TAR del Lazio, che ha (di nuovo) sospeso il decreto che inseriva il CBD nella tabella dei medicinali stupefacenti. Confermando che il cannabidiolo è sicuro, privo di effetti psicoattivi e non va criminalizzato.

CHIARIMENTI SULLA NORMATIVA

Nei giorni scorsi la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il dipartimento per le Politiche Antidroga hanno diffuso una nota in cui si afferma che le infiorescenze di canapa non sarebbero espressamente citate nella legge 242/2016. «Tuttavia», continua il comunicato di CSI, «ciò non implica alcun divieto di coltivazione o commercializzazione. La Circolare n. 5059 del 22/05/2018 del MIPAAF ha chiarito che le infiorescenze rientrano tra le coltivazioni destinate al florovivaismo, a condizione che il contenuto di THC non superi lo 0,6%. Questo chiarimento normativo evidenzia che non esiste alcun divieto legale per l’uso delle infiorescenze, e che la loro criminalizzazione sarebbe in contrasto con la normativa esistente».

«La battaglia per il futuro della canapa industriale è solo all’inizio», ha concluso Cusani. «Nonostante l’approvazione alla Camera, i tempi al Senato sono incerti e potrebbero essere lunghi. Siamo fiduciosi che l’Articolo 18 sarà respinto sia a livello nazionale sia nelle corti europee. Il settore della canapa continuerà a operare, e faremo tutto il possibile per tutelare gli interessi delle migliaia di imprenditori e lavoratori che fanno parte di questa filiera».



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