Ddl cannabis legale: ecco cosa cambia con la caduta del governo Renzi
Le dimissioni del premier Matteo Renzi dopo la sconfitta subita nel referendum costituzionale provocano la caduta del governo e la probabile nascita di un governo simil-tecnico che potrebbe avere il compito di approvare una nuova legge elettorale, dare il via libera alla legge di stabilità e preparare il paese per le prossime elezioni, che potrebbero essere convocate prima della scadenza naturale della legislatura, prevista nella primavera del 2018.
Uno scenario che avrà probabili ripercussioni su molte delle leggi attualmente in discussione, che dovranno fare i conti con i nuovi equilibri politici che si genereranno in Parlamento e con un governo che sarà verosimilmente meno forte perché maggiormente sottoposto ai veti incrociati dei partiti.
A farne i conti con il nuovo equilibrio sarà anche il progetto di legge per la legalizzazione della cannabis, attualmente all’esame delle commissioni parlamentari Giustizia e Affari sociali. Tecnicamente parlando non molto dovrebbe cambiare: la caduta del governo non implica infatti conseguenze per le proposte di leggi che, come quella sulla cannabis, sono di iniziativa parlamentare. Il parlamento rimane infatti in carica e costituzionalmente legittimato a discutere ed approvare le leggi.
L’unica conseguenza da questo punto di vista sarebbe un rallentamento dei lavori di qualche settimana, in attesa della fiducia ad un nuovo esecutivo. Tuttavia le conseguenze politiche saranno abbastanza rilevanti da poter bloccare definitivamente ogni speranza di approvazione della legge nel corso della legislatura.
Già con il governo Renzi le possibilità erano ridotte al lumicino (su Dolce Vita ci eravamo più volte spinti a definirle nulle). Ora, con un parlamento ugualmente privo di una maggioranza antiproibizionista, specie al Senato, ed un governo meno forte è veramente arduo pensare che i parlamentari del Partito Democratico (necessari per raggiungere una maggioranza) possano avere il coraggio di votare una legge che dividerebbe il nuovo governo, che ovviamente si reggerà ancora sui voti di Alfano e del Nuovo Centro Destra.
Con ogni probabilità, quindi, di legalizzazione della cannabis si tornerà a parlare non prima delle prossime elezioni politiche.