Ddl Cannabis: confermata per lunedì la discussione in Parlamento, ma il voto slitterà
Ieri le Commissioni riunite Giustizia e Affari sociali hanno confermato che il progetto di legge per la legalizzazione della cannabis approderà regolarmente in Parlamento, come previsto, lunedì 25 luglio. Ma con ogni probabilità il voto sul testo slitterà all’autunno a causa dell’enorme numero di emendamenti presentati.
Raggiunge così un primo risultato la l’attività ostruzionistica di Area Popolare. Il partito del ministro Alfano aveva infatti presentato 1.300 emendamenti al testo, con il solo evidente scopo di ritardare l’approdo del testo alla Camera. Invece la proposta sarà dibattuta alla Camera come previsto, ma per rendere possibile questo passo le Commissioni hanno dovuto rinunciare a dibattere e votare tutti gli emendamenti.
Alla seduta delle Commissioni la relatrice per la commissione Affari sociali, Margherita Miotto (Pd), ha chiesto del tempo per esaminare nel merito gli emendamenti; richiesta sostenuta anche dal capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Valter Verini. Sinistra Italiana, che ha in Daniele Farina il relatore della commissione Giustizia, non ha dato la disponibilità a rinviare l’esame in Aula per esaminare i contenuti degli emendamenti.
Le commissioni hanno quindi deciso di non procedere all’esame delle proposte di modifica e di portare quindi il ddl in Aula senza mandato ai relatori. A questo punto gli emendamenti presentati (circa 1.700 in tutto) arriveranno alla Camera insieme alla proposta di legge, con l’ovvio risultato di allungare i tempi e far slittare il voto all’autunno.
Soddisfazione è stata comunque espressa dai parlamentari membri dell’intergruppo per la legalizzazione, con Daniele Farina (relatore del testo alla Commissione Giustizia) che ha dichiarato: «Nonostante i predicatori medioevali, non sono bastati 1700 emendamenti e articoli aggiuntivi ad affossare le ragioni urgenti di una modifica dell’attuale legislazione.
Per la prima volta un impianto non proibizionista prova a disegnare il futuro. I deputati artefici di una così corposa manovra ostruzionistica dovrebbero rispondere dei risultati catastrofici con cui ci confrontiamo e ammettere la necessità di cambiare strada. La discussione continuerà, verosimilmente, a settembre e tutti gli esiti restano aperti ma lunedì prossimo si compie un primo passo fondamentale».
Mentre, giudicando il clima ostruzionistico che si sta creando attorno al testo, la presidente della Commissione Giustizia, Donatella Ferranti (Pd), ha affermato che «si sta facendo di tutto per rallentare i lavori e purtroppo, come avvenuto a suo tempo con le unioni civili, solo con un clima un po’ più civile».