Davide contro Golia
Siamo sempre nel pantano proibizionista. Nonostante tutti i passi avanti fatti nel mondo sull’argomento canapa e repressione, in Italia si ricomincia da una nuova bufala messa lì in forma sensazionalista dai media: in particolare parliamo di un lancio ansa che parlava di un emendamento che depenalizzava la coltivazione ad uso personale della canapa. A molti cittadini e consumatori è sembrato il primo passo verso una normalizzazione della grave situazione che viviamo in Italia. Il lancio dell’agenzia sembrava non lasciare dubbi, come le dichiarazioni del paladino proibizionista Giovanardi di qualche settimana precedente, quando affermava che: «Una piantina ad uso personale si potrebbe anche tollerare, ma la legge attuale non si tocca». Tutti hanno immaginato che da lì a poco, chiunque lo avesse voluto, avrebbe potuto coltivarsi la propria piantina sul balcone, dal malato che si cura con la canapa, fino al consumatore abituale ad uso ludico. E come Davide che, armato di una semplice fionda, uccide il temibile gigante Golia, così le comunità antiproibizioniste su internet hanno interpretato e smentito la notizia della prima agenzia stampa nazionale in tempi record. Enjoint.com e immediatamente Ascia e Overgrow hanno aggiornato i propri utenti in maniera tempestiva e documentata. Di sicuro il loro intervento ha evitato entusiasmi che aiutano ad avvicinare la falsa speranza che qualcosa a livello normativo si stia muovendo, evidentemente uno dei tanti stratagemmi delle lobby proibizioniste.
Il diffondersi della notizia reale data dalle realtà sopracitate ha fatto sì che la verità venisse a galla e si diffondesse a sua volta in maniera tempestiva. Ma cosa è successo nella sostanza? Sembra che il giorno 10 ottobre del 2013 ci fosse stata una votazione su alcuni emendamenti ad un Disegno di Legge, è doveroso ricordare che anche dopo l’approvazione in commissione il Disegno di Legge deve comunque passare al vaglio di Camera e Senato per divenire effettivo. Tra gli emendamenti sembra ce ne fossero due, precisamente 18 e 31 inerenti la coltivazione, il 31 (inerente la coltivazione autorizzata all’uso industriale, farmaceutico e di ricerca) è passato, mentre il 18 che avrebbe sancito la depenelalizzazione per la coltivazione ad uso personale non è passato. Si vocifera del voto contrario di uno o dell’altro partito o movimento, ma nessuno ha potuto ascoltare posizioni chiare sull’argomento, solo dichiarazioni pseudo-ufficiali. Le istituzioni politiche non hanno intenzione di cambiare l’attuale impianto legislativo in materia di droghe, questa è l’unica cosa che ci sembra chiara.
Il sistema della proibizione globale delle droghe ha perso credibilità da tempo, i veri interessi sono nascosti dietro a un’informazione corrotta e a falsi miti. Nel frattempo la macchina della proibizione aumenta a dismisura sulla pelle di inconsapevoli consumatori. L’evidenza del fallimento del proibizionismo è il fatto che la produzione, il commercio e l’uso illegale delle droghe siano aumentati ovunque, invece di diminuire. La guerra alla droga, così come ci era stata raccontata, non è stata vinta. E’ un male che si autoperpetua e che provoca danni enormi su scala globale, esattamente come le guerre e altre catastrofi provocate dall’uomo.