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Daspo dalle discoteche per chi usa droghe: assurda proposta di legge presentata in Parlamento

cocoricò discotecheDivieto di ingresso in discoteca per chi consuma ogni tipo di droga. E’ ciò che prevede la proposta di legge presentata dai deputati di Forza Italia Renato Brunetta e Francesco Paolo Sisto. E come se non bastasse, multe e carcere per chi contravviene al divieto. La proposta di legge si inserisce nel giro di vite repressivo auspicato da più parti a seguito della vicenda del ragazzo deceduto quest’estate al Cocoricò di Riccione dopo aver assunto mdma.

DASPO PER TUTTI A DISCREZIONE DEL QUESTORE. Il testo stabilisce diverse ipotesi di “daspo” che dovrebbero essere disposte dal questore verso persone scoperte a “consumare, detenere o cedere stupefacenti” all’interno dei locali da ballo. La proposta di legge prevede tre ulteriori ipotesi in cui il daspo è a discrezione del questore: persone che, negli ultimi 5 anni siano state condannate, anche in via non definitiva, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti o solo denunciati per importazione, esportazione, acquisto, ricezione a qualunque titolo e detenzione di stupefacenti per uso personale; persone che negli ultimi 5 anni siano state condannate, anche in via non definitiva, o denunciate per aver partecipato a “episodi di violenza su persone o cose” all’interno di discoteche o locali da ballo; persone che all’interno delle sale da ballo siano colte in flagranza e il cui comportamento, accertato dall’autorità di pubblica sicurezza, sia segnalata al questore dal responsabile alla sicurezza del locale.

MULTE E CARCERE PER CHI SGARRA. Nel caso, speriamo irrealistico, in cui la proposta di legge fosse approvata dal Parlamento, ci si troverebbe dunque di fronte a misure repressive pesantissime e di dubbia costituzionalità. In pratica il questore avrebbe facoltà di vietare l’ingresso in discoteca (per quanto tempo? non è dato saperlo) a persone che siano state semplicemente denunciate (e non condannate, in barba al principio costituzionale della presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva) per detenzione di sostanze anche anni fa’, inoltre la stessa misura potrebbe colpire persone rimaste coinvolte (magari loro malgrado) in risse o che abbiano “infastidito” in qualche modo i buttafuori. Ancora più gravi le pene previste per chi, condannato al daspo dal questore, dovesse recarsi comunque in discoteca: reclusione da uno a tre anni e multa da 10mila a 40mila euro.

UNA GARA A CHI LA SPARA PIU’ GROSSA. Difficile non collocare la proposta Brunetta-Sisto nella generalizzata corsa alla richiesta di nuove misure repressive seguita al caso del ragazzo deceduto a luglio al Cocoricò di Riccione dopo aver assunto mdma. Un fatto che ha prodotto da più parti (specie dalle file del centro-destra, ma non solo) una corsa alla richiesta di più controlli, più polizia e più repressione dentro e fuori dalle discoteche. Misure completamente inutili (ed anzi dannose, come abbiamo spiegato in questo articolo) che paiono semplicemente guidate dalla solita retorica securitaria e punitiva. Nel frattempo, operatori sanitari e associazioni, continuano ad aspettare una proposta di legge che obblighi finalmente le discoteche a mettere in campo le uniche misure che potrebbero realmente aumentare la sicurezza: riduzione del danno e istallazione di postazioni chill-out con personale qualificato. Ma da questo punto di vista, come al solito, tutto tace.



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