Interviste

Dal Salento alla Giamaica…

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Nel magico scenario del parco di Villa Ada a Roma, all’interno della manifestazione “Roma incontra il mondo” giunta ormai alla sua 13°edizione, abbiamo conosciuto ed intervistato Fabio, Nandu e Don Rico dei Sud Sound System, persone meravigliose che nonostante il grande successo e la popolarità hanno saputo mantenere l’umiltà delle persone semplici e spontanee.

Gente del sud di cuore e di passione vibrante, che se ce ne fosse bisogno, rispecchia esattamente la carica che trasmettono dal palco quando si esibiscono nei loro concerti. Un caloroso ringraziamento a nome di tutta la redazione per la realizzazione di questa e altre interviste che verranno pubblicate a: Olga Siciliani, Luca Bracci, Alberto, Tiziana e Merlina, organizzatori di uno degli eventi più amati non solo dal popolo capitolino, ma dagli artisti che vengono ad esibirsi. Ringrazio inoltre per la collaborazione tecnica: Don Peppuzzo e Frate Pastetruffs.

Ora siete in tre ma in partenza c’erano altri membri come Papa Gianni, Goopher e altri, come mai? Cantano ancora?
Sono tutti amici che anche se hanno scelto altre strade rimangono dei punti cardine per noi, essendo due dei fondatori del gruppo. Spesso ci vediamo e ne facciamo delle belle quando usciamo insieme. Comunque tutti loro sono rimasti nel campo della musica e seguono altri progetti.

Qual’è la città in cui vi piace suonare dì più?
Non c’è una città che preferisco, spesso dipende dall’energia e dalle vibrazioni che ci dà la gente. Per esempio qui a Roma abbiamo molti amici che ci seguono e che ci hanno visto crescere come gli amici di One Love, di Radio Onda Rossa, “Daje pure te”. Sai tutti noi abbiamo studiato in varie città d’Italia dove ognuno ha coltivato le proprie amicizie, tornare in questi posti è sempre una festa, quindi ci sentiamo a casa nostra sia a Bologna che a Milano e Roma come in altri luoghi e poi comunque suonare a casa nel nostro Salento è sempre magico.

Parlando del Salento: ormai da circa un decennio riscoperta meta turistica da milioni di giovani; grazie al suo calore, alla sua tolleranza e alla bellezza della sua terra arsa e rossa. Come pensi sia gestito questo fenomeno dalle amministrazioni politiche locali? Parliamo come avrai capito delle sagre e delle feste popolari tra le quali la famosa “Notte della Taranta”…
Penso che il turismo ha portato tante buone cose per i Salentini, purtroppo ci sono anche degli aspetti negativi, come per esempio le amministrazioni locali che danno sempre più concessioni agli imprenditori, non sempre del luogo, per aprire stabilimenti; risultato: sempre più spiagge recintate e meno spiagge libere! Quello che mi sembra di vedere è che non c’è una strategia intelligente e mirata per lo sfruttamento delle risorse della nostra terra ma un depredare per il profitto di pochi. Chiaramente anche in questo campo le dinamiche mafiose giocano un ruolo determinante difficile da combattere.

Il reggae è la musica dell’amore e della tolleranza. Cosa pensi dei rasta di nuova generazione e dei testi delle loro canzoni omofobe e razziste?
Trovo assurda questa omofobia espressa dai testi di alcuni autori. Ma ragazzi stiamo scherzando?! Ma quale cultura “consious” e della tolleranza vogliono divulgare se si insultano le persone per il loro gusti sessuali? Io penso che ognuno è libero di fare quello che vuole e non entro dentro i fatti privati delle persone, rispetto tutti perché mi hanno insegnato così.

Due parole su Sizzla, Capleton e Buju Banton…
Non voglio commentare cose per cui potrebbero uscirmi di bocca brutte parole! La pensiamo diversamente da loro!

Sappiamo che sarete l’unico gruppo italiano di tutti i tempi, che avrà l’onore di suonare al Rototom Sound Splash originale in Giamaica a Montego Bay. Diteci le vostre emozioni…
Ehee…! Ragazzi posso dirvi che sarà una delle più grandi emozioni della mia vita, il coronamento di un sogno, un onore per noi poter rappresentare la scena reggae italiana là dove il reggae è stato inventato.

Alla luce delle ultime elezioni, quale potrebbe essere lo scenario ed il futuro per la cultura della canapa sia per quanto riguarda la depenalizzazione, la sperimentazione terapeutica, il consumo ma anche e soprattutto la ricerca e lo sfruttamento delle innumerevoli risorse di questa antica pianta?
Difficile rispondere…intanto per quanto riguarda la canapa molti ignorano o non conoscono le sue innumerevoli proprietà, basti pensare che da essa si potrebbe ricavare biodiesel pulito che aiuterebbe l’ambiente. Per quanto riguarda gli altri aspetti noi auspichiamo una politica di tolleranza, ma non ci credo che sarà così; ragazzi svegliamoci! Il mercato della droga e quindi dell’erba – essendo purtroppo considerata tale – è in mano alla mafia dunque alcuni politici non si opporranno mai ai suoi interessi. Io per esempio quando fumo Maria nel mio paese non devo nascondermi dal carabiniere, ma devo rendere conto al mafioso locale che mi chiede dove l’ho presa!

Poco fa c’è stato il primo compleanno del nostro giornale: dì qualcosa alla nostra redazione, ai lettori e dacci qualche suggerimento se credi…
Che dire… ragazzi continuate così, è bello che questa cultura si stia divulgando così rapidamente. Giornali, siti internet, negozi, fiere iniziative antiproibizioniste. Tutto questo contribuisce alla nostra causa.
“Erba erba la voglio libera, erba erba buona e di qualità, erba erba la uso quando mi và, erba erba male non fa…”

Puoi anche non rispondere… Coltivate?
Viaggiando parecchio mi è difficile comunque quando posso si; ci sono molti miei amici che coltivano quindi diciamo che non manca mai…

Metodo preferito di coltivazione?
A volte mi capita di fumare queste erbe idroponiche molto potenti, buone si… ma io preferisco sempre quella coltivata in terra e possibilmente “suttu lu sule te lu salentu”.

Strain preferito?
La White Widow è una di quelle che preferisco, ma anche quelle Skunk fresche un po’ leggerine che si possono fumare dalla mattina…

Scusa se te lo dico, ma sei rimasto un po’ indietro, all’età della pietra…
Eheheh, certo questa tua… mmm coff coff (tossisce) come si chiama questa che stiamo fumando?

Non posso fare pubblicità alle banche dei semi, ma posso dirti che è un ibrido di Haze x Skunk coltivata bio.

Ci sarebbero molte altre cose da dire ma lasciamo all’immaginazione dei nostri lettori intuire come, tra un’ Haze ed una Skunk sia proseguita la serata nello splendido scenario del parco di Villa Ada in compagnia di Nando, Don Rico e Fabio. Arrivederci e alla prossima.

in collaborazione con Marco Mattiuzzo



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