Dal Giappone l’orsetto-robot, un aiuto per gli anziani
L’ultima invenzione degli scienziati giapponesi è infatti un orsetto di peluche capace di consolare chi sente solo modellando le proprie reazioni in base allo stato d’animo del “padrone”.
Programmato per decifrare gesti ed espressioni facciali e rispondere in 300 modi diversi, il robot si comporta come un essere vivente dotato di personalità ed empatia, con l’unica differenza che a lui, di come si sente il proprietario di turno, non importa assolutamente nulla.
Poco male: il teddybear è stato pensato per far compagnia ad anziani abbandonati in qualche casa di cura e bambini lasciati in pasto alla tv, le due categorie umane più fragili e meno selettive, bisognose di affetto al punto di accontentarsi anche di quello artificiale.
Il tutto è reso possibile grazie a una telecamera installata nel naso del giocattolo, che permette di intercettare le variazioni dell’umore di chi lo possiede attraverso uno studio computerizzato delle espressioni del viso e dei movimenti del corpo. Tutto sta a far sì che la perfezione di questi robot non sostituisca l’imperfezione, indispensabile, del calore umano.