Da Verona a Sidney per svelare “il segreto”
Con grande spirito di sacrificio e duro lavoro Vinicio Rinaldi è riuscito a realizzare a Sidney il suo grande sogno: aprire una trattoria chiamata “Il segreto”.
«La mia avventura è iniziata l’8 dicembre 1998 a Milano Malpensa, ma prima di allora avevo sempre vissuto a Isola della Scala, in provincia di Verona. E’ stata una decisione presa su due piedi. Ho conosciuto una ragazza italo-australiana e ho deciso di partire con lei per quest’avventura. Quando l’ho riferito a parenti e amici erano tutti sconvolti. Se ci penso ora so che è stata la decisione migliore: se mi fossi soffermato sulla difficoltà di adattarsi a una cultura diversa e sulla lingua, che allora non conoscevo, probabilmente non sarei partito». L’Australia è di una bellezza mozzafiato e regala una vastità di paesaggi notevole, «ma le difficoltà per me, che non ero un giramondo, sono state tante. A cominciare dalla lingua: sembra impossibile ma se non riesci a comunicare ti trovi isolato, per non parlare poi della ricerca di un lavoro. Ci vogliono sacrificio, umiltà e tanta buona volontà per superare il primo periodo in un Paese così diverso dal tuo». Ad ogni modo a Sidney la comunità italiana è presente e pronta a ritrovarsi: «In occasione delle feste comandate ci troviamo tutti insieme e festeggiamo ballando e cantando: forse per sentirci un po’ più vicini a casa. Gli australiani hanno un’ottima opinione di noi: tutto ciò che è “made in Italy” qui fa subito tendenza. Ci invidiano la cucina, la moda, il nostro stile e molti di loro sognano una vita nel Belpaese tanto quanto noi idealizziamo l’Australia o i luoghi esotici. Vivere qui ti fa sentire fiero di essere italiano».
Anche se l’inizio è stato duro e Vinicio si è dovuto adattare a impieghi umili e poco pagati, come il lavapiatti in un ristorante. «Mia madre – continua a raccontare – era un’ottima cuoca e mio padre un macellaio. Io sono sempre cresciuto in mezzo al cibo col sogno di creare un giorno qualcosa di mio, quindi ho preferito iniziare come sguattero in cucina piuttosto che fare altro. Soprattutto a causa della lingua, i primi impieghi li ho cercati prendendo contatto con gestori italiani, e, a essere sincero, alcuni di loro mi hanno umiliato solo per il fatto che erano arrivati da più tempo e avevano il potere della lingua e delle conoscenze giuste». Ma la perseveranza e il sacrificio pagano sempre, e così, «oggi, dopo tanti anni, sono finalmente riuscito a realizzare il mio sogno. Ho aperto una trattoria in un sobborgo di Sidney, dove cucino piatti italiani. Non mi sembra ancora vero di essere riuscito a realizzare tutto contando solo sulle mie forze».
Quando il nostro connazionale prepara il risotto all’isolana (piatto di Isola della Scala per eccellenza) a Sidney, riceve i complimenti di tutti i commensali. «Una cosa che non ha prezzo», commenta, spiegando che: «Qui, come negli Stati Uniti, fai carriera se t’impegni e se lo meriti davvero, poco importa da dove arrivi o chi sei». Parlare di crisi con Vinicio sembra quasi inopportuno. «Qui si avverte solo di riflesso. La situazione non è per nulla paragonabile a quella europea: ecco perché negli ultimi anni l’Australia ha registrato un boom di emigrati dall’occidente arrivati in cerca di un futuro migliore». Un consiglio per chi vorrebbe cambiare vita, ma non ha il coraggio di farlo? «Ascoltate il vostro cuore; non è facile, le difficoltà sono molteplici e bisogna crederci davvero, ma una volta arrivati, qualunque sia la destinazione, ci saranno tantissime cose da imparare che vi arricchiranno. E’ da provare».
Alessandro Luongo