Da remoto. Il lavoro ai tempi del riscaldamento globale
Oggi sono molte le professioni che possono essere svolte ovunque, in autonomia, senza l’obbligo di raggiungere un posto fisso per svolgere l’attività richiesta. Basta dotarsi di un computer e una buona connessione. Una possibilità attraente per la flessibilità che consente, in grado di modificare nettamente il nostro stile di vita, con vantaggi anche per l’ambiente. Purché siamo in grado di gestirla e di non esserne inghiottiti. La modalità “always on”, l’essere sempre raggiungibili attraverso la tecnologia, porta a livelli di stress, depressione e ansia diversi da quelli del posto fisso, ma altrettanto se non più preoccupanti. Ecco come prendere le misure in due mosse.
1. Se si lavora da casa è facile sfocare i confini tra il tempo lavorativo e non, decisamente a vantaggio del primo. Imparare a disciplinare le ore della giornata, imponendosi di riposare e di dedicarsi ai propri affetti e interessi, è necessario per il nostro benessere.
2. In un ambiente di lavoro virtuale, si tende a focalizzarsi troppo sui compiti, sulle scadenze e troppo poco sulla cura delle relazioni. La comunicazione via mail si prestano a fraintendimenti. Senza il linguaggio del corpo ad accompagnarle, risultano spesso brutali e autoritarie. Questo porta i lavoratori a sentirsi delle macchine, più che una parte essenziale del team. Un approccio diverso, che tenga conto di queste dinamiche, porta a un ritorno immediato in termini di produttività e qualità della vita. Provare per credere!