CSC in Germania: una giungla di burocrazia
Autorità e requisiti diversi per ogni Stato federato. La legalizzazione della cannabis in Germania è frenata dalla fitta burocrazia che ogni CSC deve affrontare
Sono circa 226 le domande presentate dai Cannabis Social Club in Germania: associazioni senza scopo di lucro che dallo scorso 1° luglio possono richiedere le licenze necessarie per operare. Ma c’è un però.
Sebbene il numero delle domande sia aumentato notevolmente in pochissimo tempo, sono solo otto i permessi concessi finora. Primo tra tutti è il Ganderkesee in Bassa Sassonia.
I motivi di questi rallentamenti? Vanno ricercati nella fitta burocrazia e nella struttura di governance della Germania. In quanto, le autorità che regolano le autorizzazioni e i requisiti richiesti variano in tutti i 16 Stati federati.
«Sta andando molto, molto lentamente», ha dichiarato a Business of Cannabis il CEO di Cannovum Cannabis AG Klaus Madzia. «Ci aspettavamo dei problemi, ma le nostre aspettative sono state superate».
LA SITUAZIONE (CRITICA) DEI CSC IN GERMANIA
Tante richieste ma pochissimi permessi concessi. A guidare il trend è la Renania Settentrionale-Vestfalia: tra i Land più popolosi della Germania. Che con 18 milioni di abitanti ha presentato ben 48 nuove domande solo nel mese di agosto.
Seguono il Baden-Württemberg, con 11 milioni di residenti e 61 domande totali, e la Bassa Sassonia: l’unico tra i Land tedeschi ad aver concesso le licenze ai CSC fino ad oggi.
È sulla Bassa Sassonia infatti che ha puntato Madzia di Cannovum Cannabis AG. «È l’unico Stato che si è dimostrato un po’ aperto e che ha concesso le licenze», ha confermato il CEO. «È da lì partirà il nostro club di riferimento nelle prossime due settimane. Negli altri Stati vedo solo problemi».
Come la Baviera, guidata dal partito di centro destra Unione Cristiano-Sociale (CSU), che ha adottato un approccio estremamente restrittivo, che complica ulteriormente il processo di richiesta.
Ad esempio, qui i candidati devono frequentare corsi obbligatori sulla prevenzione e la protezione dei giovani, che si prevede non partiranno prima di settembre.
E ancora Berlino, che dopo settimane di limbo amministrativo pare abbia finalmente trovato un punto d’accordo. Con l’Ufficio di Stato per la Salute e gli Affari Sociali (Lageso) che si occuperà dell’approvazione delle associazioni di coltivazione e gli uffici distrettuali che ispezioneranno i siti di coltivazione e applicheranno i regolamenti.