A seguito della pandemia il 48% degli italiani pensa che adotterà uno stile di vita più sostenibile e il 39% si ripromette di aumentare l’acquisto di prodotti bio nel 2021 (fonte Nomisma). L’analisi compiuta nel particolarissimo anno appena trascorso racconta di una scelta di consumo che viene rafforzata in certe fasi critiche.
Però mentre il biologico nei supermercati (cioè la grande distribuzione organizzata o gdo) fa passi da gigante (+20% nella quota del mercato tra 2011 e 2020), i cosiddetti “altri canali” soffrono (-20%). Certo l’incremento dell’uno non è causa direttamente connessa al ridotto incremento dell’altro, né la tipologia di clientela e di consumo è la medesima. Però il dato di fatto rimane. «A gettare la spugna – scrive Bio Bank – sono soprattutto i piccoli negozi che hanno fatto la storia del biologico, mentre crescono quelli con superfici oltre i 150 metri quadrati».
Intanto i produttori restano in attesa dell’approvazione della legge nazionale sull’agricoltura biologica. E, mentre guardano con speranza ai provvedimenti d’indirizzo europei (Green New Deal e strategie Farm to fork e Biodiversità), chiedono alla prossima Politica agricola comune (la nuova Pac prevista per il 2023) di sposare definitivamente l’agroecologia.