Con il lockdown inquinamento dimezzato in tutta Europa
Le concentrazioni di inquinamento atmosferico da biossido di azoto (NO2) sono in caduta libera in tutta Europa, come spiegano dall’Agenzia spaziale europea(Esa). Rispetto all’anno scorso Madrid, Milano e Roma hanno visto una riduzione di circa il 45%, mentre Parigi un calo del 54% coincidente con le severe misure di quarantena implementate in tutta Europa.
L’abbiamo già visto accadere in Cina, in India e in Italia, il primo paese europeo a perseguire la strada del lockdown.
Il biossido d’azoto, è fortemente legato all’andamento del traffico veicolare. Tra i fattori emissivi rientrano tutti i processi di combustione.
L’ultimo report sulla qualità dell’aria elaborato dalla Esa spiega che tre soli inquinanti (PM2,5, NO2 e O3) causano solo in Europa 412mila morti premature l’anno. Si tratta di un contesto nel quale l’Italia – e la Pianura Padana in particolare – spicca in negativo: il nostro infatti è il primo Paese in Europa per morti premature da biossido di azoto (NO2) con circa 14.600 vittime all’anno, ha il numero più alto di decessi per ozono (3.000) e il secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600).
Questi crolli verticali nelle concentrazioni di inquinamento atmosferico che sappiamo già non avranno seguito una volta che le attività nei paesi riprenderanno a pieno ritmo mostrano con grande chiarezza il ruolo attivo che i comportamenti umani possono avere nel miglioramento dell’aria che respiriamo.